Tassi di riferimento EONIA e Euribor. Come stanno cambiando | Banca Centrale Europea

In questa intervista, Cornelia Holthausen, vicedirettore generale Market Operations, che è responsabile dei tassi di riferimento presso la BCE, spiega quali cambiamenti stanno avvenendo nel campo dei tassi di riferimento EONIA ed Euribor, quale ruolo la nuova BCE ha prodotto un tasso di riferimento € STR giocherà e quanto sia urgente preparare i partecipanti al mercato.

Riguardo ai tassi benchmark, a cosa devono prepararsi esattamente gli operatori economici? Cosa devono aspettarsi?

Devono prepararsi a molti cambiamenti. Tutto il panorama dei tassi benchmark, o di riferimento, sta mutando a livello globale, e alcuni benchmark sono sottoposti a riforma. Altri saranno abbandonati e dovranno essere sostituiti con nuovi tassi. Saranno necessari molti adeguamenti da parte di tutti gli operatori di mercato. Se guardiamo all’area dell’euro, ci sono due tassi benchmark importanti. Il primo è l’Eonia. Le banche e gli altri partecipanti al mercato dovranno agire con urgenza perché l’Eonia sarà abbandonato alla fine del 2021. Sarà riformato per un periodo transitorio e gli operatori economici dovranno adeguarsi. L’altro tasso benchmark molto importante è l’Euribor, attualmente sottoposto a riforma. Gli utenti dovranno comunque prevedere tassi alternativi in tutti i contratti che si basano sull’Euribor.
C’è molto da fare per tutti.

Mi aiuti un po’ a capire i termini e le abbreviazioni che usa. A cosa serve esattamente un tasso benchmark? Perché è necessario?

Supponiamo di stipulare un contratto di prestito. Lei mi presterebbe una somma di denaro per tre anni a un tasso di interesse da stabilire. Potremmo optare per un tasso variabile che cambia in base all’andamento del mercato. In tal caso utilizzeremmo un tasso benchmark che riflette tipicamente la media dei tassi di interesse di mercato su una data scadenza. Di solito è la media delle operazioni effettuate dai partecipanti al mercato. Potremmo concordare, ad esempio, che Lei mi presta questa somma per un tasso pari all’Eonia più il 2% o all’Euribor più l’1%. Così dipenderemmo da questi tassi benchmark. Molti altri operatori di mercato concluderebbero contratti analoghi.

Non mi è del tutto chiaro perché sia necessaria questa grande transizione che ha spiegato al principio.

Il motivo è che alcuni tassi benchmark non sono più ritenuti rappresentativi o adeguati per l’uso nel mercato. Per l’Eonia si è visto nel tempo un calo del numero di operazioni utilizzate per calcolarlo. Non è più considerato realmente rappresentativo dell’intero mercato. Per questa ragione dovrebbe essere modificato. L’Euribor di fatto si è basato finora sul giudizio degli esperti invece che sulle operazioni di mercato effettive. Questo l’ha reso soggetto a manipolazione e frode.
Quindi, a livello globale si è decisa una riforma di questi benchmark per renderli più solidi e affidabili.

Qual è esattamente il ruolo della BCE per quanto riguarda i tassi benchmark ma, soprattutto, i prossimi cambiamenti?

Anzitutto, i tassi benchmark sono utilizzati dal mercato e dovrebbero anche riflettere le operazioni nel mercato. Quindi, oltretutto, spetta al mercato creare e decidere i tassi benchmark. Però anche la BCE ha un grande interesse nel funzionamento regolare dei mercati finanziari, in particolare del mercato monetario. Infatti la nostra politica monetaria dipende dalla trasmissione ordinata attraverso il mercato monetario. Per noi è fondamentale che questi mercati funzionino in modo fluido. Per questo motivo la BCE ha deciso di impegnarsi su due diversi fronti. Anzitutto, la BCE ha deciso di pubblicare un tasso di riferimento overnight, lo euro short-term rate, da ottobre 2019. Questo tasso può essere utilizzato in tutti i contratti che attualmente si basano sull’Eonia. La BCE ha poi deciso, insieme ad altre istituzioni pubbliche europee, di creare un gruppo di lavoro del settore privato. L’obiettivo di questo gruppo è stilare raccomandazioni sul panorama futuro dei tassi benchmark nell’area dell’euro. Quindi potrebbe raccomandare quali tipi di benchmark usare e come gestire la transizione dalla situazione attuale al nuovo assetto.

Perché non cambiamo semplicemente il metodo di calcolo dei benchmark per renderli affidabili?

È più facile a dirsi che a farsi. L’amministratore dell’Eonia ha cercato di riformarlo, ma le banche che contribuiscono all’Eonia abbandonavano il panel e il tasso è diventato sempre meno rappresentativo. Ora l’Eonia riflette meno operazioni. Alla fine l’amministratore ha deciso di sospendere la riforma e tutto il processo avviato per rendere l’Eonia in linea con la normativa sui benchmark. A questo punto la BCE ha deciso di intervenire e rendere disponibile un tasso basato sui dati statistici che riceviamo dalle banche. La BCE ha un volume di dati sufficiente da poter pubblicare un tasso di interesse overnight utilizzabile al posto dell’Eonia. Quanto all’Euribor, l’amministratore sta lavorando a una riforma, quindi dovrebbe diventare un tasso affidabile.

Supponiamo che una piccola banca utilizzi l’Eonia. Cosa deve fare per prepararsi per il futuro, ossia alla transizione?

Ci sono varie misure da prendere. Ma parliamo anzitutto del breve termine. Il primo cambiamento avverrà all’inizio di ottobre. Da quella data la BCE pubblicherà lo euro short-term rate. Allo stesso tempo l’amministratore dell’Eonia cambierà la metodologia e l’Eonia seguirà lo euro short-term rate. Quindi da ottobre l’Eonia sarà diffuso solo la mattina del giorno di negoziazione successivo invece che la sera prima. L’Eonia sarà disponibile la mattina successiva e tutti gli utenti dovranno adeguarsi a questo processo. Questo adeguamento tecnico è necessario per tenere conto della nuova tempistica. È un problema che gli utenti dovranno affrontare a breve termine. A medio termine le banche e gli altri utenti dovranno prepararsi all’abbandono graduale dell’Eonia. A fine 2021 l’Eonia non esisterà più e gli utenti dovranno ridefinire tutti i contratti che si basano sull’Eonia. Alcuni contratti saranno già arrivati a scadenza, mentre altri saranno ancora in vigore e dovranno essere modificati per tenere conto del nuovo tasso di riferimento e di tassi alternativi.

Sembra un lavoro enorme, forse anche complesso. Che tipo di supporto può aspettarsi una banca dalla BCE?

In definitiva spetta agli utenti del tasso mettere in atto questo passaggio. Comunque, sia la BCE sia il gruppo di lavoro per i tassi sui prestiti privi di rischio hanno già pubblicato raccomandazioni e guide su come gestire al meglio la transizione. Consiglierei a ogni utente di consultare questi documenti e seguire le indicazioni. Ad esempio, c’è un documento sull’aspetto giuridico dell’attuazione. Ci saranno altri documenti che descrivono come adeguare i contratti e i processi interni. Le banche dovranno prevedere tassi alternativi nei contratti che fanno riferimento all’Euribor. Per l’Euribor non sono solo le banche a doversi adeguare. Sono tanti gli utenti dell’Euribor, compreso il settore al dettaglio. Ad esempio, in molti paesi è molto comune che i tassi dei mutui si basino sull’Euribor. Quindi anche le famiglie dovranno adeguarsi a questi cambiamenti.

Sembra una cosa da nulla, non è vero?

No. È un grande mutamento e cambierà i mercati. E ognuno ha la grande responsabilità di attuare questi cambiamenti.

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