Risparmio delle famiglie, il punto sul 2016

Risparmio delle famiglie, il punto sul 2016

Intervista a Matteo Tagliaferri, Responsabile Marketing & Comunicazione di Anima SGR, andata in onda su Class Cnbc il 21 dicembre 2016. Il risparmio delle famiglie in quest’annata tormentata.

Ci illustri l’Osservatorio sul risparmio degli italiani. Anche perché… gli italiani risultano preferire di non pensare alla pensione. Piuttosto sconfortante. Ci dica.

Leggero peggioramento del clima di fiducia delle famiglie italiane. Una nno fa gli ottimisti erano il 21%. Quest’anno sono l’11%. Secondo dato importante è la progettualità delle famiglie (progetti di spesa o di risparmio). Questo dato tiene. L’anno scorso era il 48%. La stessa cosa quest’anno. C’è una contrazione del 3%, però, rispetto alla primavera 2016.

In ambito previdenziale, solo 1 lavoratore su 5 ha un’idea, vaga o precisa, di quando andrà in pensione. Solo il 17% sa a quanto ammonterà la propria pensione. Questo nonostante tutto quello che sta facendo l’INPS. Il 39% degli intervistati preferisce non porsi il problema. Chi ha ricevuto la busta arancione, dimostra invece una consapevolezza molto superiore.

Investimenti, gli italiani non rischiano. Ed il mattone, che fino a pochi anni fa era il bene rifugio per eccellenza?

La fiducia nel futuro del paese è calata di 2 punti rispetto alla primavera scorsa in questa fine di anno. Peggiore ancora anno su anno, con un calo dell’8%. Il mattone ha tenuto in termini di preferenze degli italiani, ma è comunque in calo. Gli italiani hanno visto, e capito, che il valore delle case non sale sempre, ma può anche scendere. Hanno visto che l’immobile è anche colpibile con nuove tasse. Hanno sperimentato di persona l’allungarsi delle procedure di compravendita. Ecco perché la parabola discendente nelle preferenze.

I prodotti finanziari hanno invece visto la parabola opposta. Sono cresciuti molto fino al 2015, ma quest’anno c’è stata una parabola di arresto. Gli italiani, in ogni caso, sono poco propensi ad investire. L’andamento ondivago (come sempre del resto), e le tante notizie potenzialmente critiche del 2016 (Brexit, per esempio) non hanno aiutato. La propensione all’investimento è calata dal 33 al 31%.

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