Il punto sui mercati a gennaio 2020 | Arca Fondi SGR

Dopo un 2019 molto positivo, come sarà il 2020 dei mercati? Nel consueto appuntamento video, Alberto Zorzi ci illustra la nostra view: un 2020 che nasce sotto buoni auspici ma con delle incognite che vanno monitorate. Grande attenzione sui temi d’investimento vecchi (il ritorno dei PIR) e nuovi (i Fondi ESG). Il punto sui mercati è a cura di Alberto Zorzi, Vice Direttore Generale Direzione Investimenti.

Buongiorno a tutti, benvenuti al consueto appuntamento con il punto sui mercati con Alberto Zorzi, con il quale entriamo subito nel vivo degli argomenti. Allora Alberto dicembre ancora positivo per i mercati azionari. Abbiamo qualcosa da segnalare in particolare per quest’anno?

Sì, è stato positivo per i mercati azionari, ma il dato che sottolinerei è la performance positiva dei mercati emergenti, sia nel mondo azionario che in quello obbligazionario. Abbiamo già avuto modo in passato di far presente che, in un contesto di tassi bassi, dollaro stabile, economie che si consolidano, possiamo avvicinarsi alle attività rischiose, come appunto i mercati emergenti, con una relativa sicurezza.

Lo scorso mese abbiamo fatto una disamina di quelli che sono i mercati e le prospettive per il nuovo anno. Ora, se andiamo nel dettaglio dei prodotti, parliamo sicuramente del ritorno dei PIR, e poi di un’affermazione di tematiche ambientali, sociali, di corporate governance. Cosa possiamo dire su questo argomento?

Mah… su quest’ultimo punto quello che sottolinerei, a parte gli aspetti scientifici che non ci competono, chiaramente c’è un forte impulso, che viene tra l’altro da parte delle Nazioni Unite, per far sì che gli investitori e i gestori nelle proprie scelte indirizzino i capitali verso settori, ambiti, strumenti che nelle loro scelte prendono in considerazioni non solamente metriche che poi vediamo riassunte nel conto economico, nello stato patrimoniale, quindi parliamo delle rendicontazioni non finanziarie. Per fare propria questa sensibilità, i gestori possono anche decidere di aderire ai principi per gli investimenti responsabili delle Nazioni Unite.

Però abbiamo parlato di un processo di investimento. Quando parliamo invece di prodotti ESG parliamo di strumenti. E’ corretto questo?

E’ corretto, e stiamo dicendo che nel momento in cui si acquistano, ci si indirizza verso fondi, prodotti ESG, stiamo dicendo che non guardiamo solamente a quelle società di gestione che fanno propri i principi che dicevamo, ma anche a prodotti che hanno specifiche previsioni regolamentari, contrattuali, quindi tra chi li produce e chi li sottoscrive. Per fare un esempio, per capirci in ambito automobilistico noi possiamo avere i produttori che fanno proprio il concetto di produrre auto sempre meno inquinanti, l’acquirente di un veicolo può indirizzarsi verso una di queste società, ma poi può decidere nell’acquisto dello specifico prodotto, della specifica auto, di andare su quella che è a emissioni zero, o comunque le più basse possibili.

Bene, veniamo ora ai PIR. Con la nuova legge finanziaria cambiano le regole, e quindi si torna allo spirito originario. Che cosa accadrà veramente, e che cosa si aspettano i nostri investitori, si devono aspettare?

Mah… devono essere molto soddisfatti in quanto si ritorna allo spirito originario dei PIR. Viene meglio definito l’ambito delle piccole e medie imprese, ma fondamentalmente torniamo agli strumenti che hanno avuto grande popolarità tre anni fa. Con le nuove regole andiamo a identificare un comparto che ha una capitalizzazione di circa 30 miliardi con un flottante di circa 10 miliardi, quindi sufficientemente ampio da permettere a noi gestori di fare scelte discrezionali con l’obiettivo, chiaramente, di portare valore ai portafogli.

Alberto, nei nostri incontri parliamo molto di diversificazione. Qui però stiamo parlando di un ambito un
pochino più ristretto. Non c’è contraddizione in questo?

No, non c’è contraddizione in quanto, innanzi tutto, i PIR possono operare sia nell’ambito azionario, ma anche nell’ambito del reddito fisso. Quindi, strumenti di natura obbligazionaria, appunto emessi da questa particolare categoria di società. Poi dobbiamo tenere presente che c’è una parte libera che permette quindi a chi gestisce questi prodotti, a chi li intuisce, li crea, di portare diversificazione all’interno dei portafogli, e poi la cosa molto importante da tenere presente quando si guarda quest’ambito, le società che caratterizzano questa tipologia di prodotti sono sì piccole, ma sono leader nel proprio settore, piccole multinazionali tascabili il cui fatturato deriva in larga misura da l’operatività con l’estero, con tutto il mondo.

Ok, quindi gli indici interessati hanno già fatto segnare dei rialzi interessanti è già tardi?

No, non è tardi. E’ vero che nelle ultime settimane sono andati particolarmente bene, però da un lato hanno anticipato un movimento una tendenza che stava appunto per arrivare, in parte hanno chiuso un ritardo che si era accumulato negli ultimi mesi proprio a causa dei problemi che avevano interessato questa tipologia di strumenti, e poi bisogna tenere presente che stiamo parlando di una tipologia di prodotti che per loro natura guardano al lungo periodo, e sui quali è utile avvicinarsi con la logica del piano d’accumulo.

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