MIFID2 positiva, ma serve razionalizzare le informazioni | Morningstar Italia

Intervistato in occasione della MIC 2017, Gianluca La Calce (Fideuram Sgr) spiega come l’industria italiana si stia preparando all’introduzione della nuova normativa MIFID2, in particolare alle novità sul rapporto produttori-collocatori. E sottolinea l’importanza della qualità, più che della quantità, dei dati.

Mifid2 è un argomento caldo. Mancano meno di due mesi, se ne parla molto. Sembra che, per fortuna, le voci di un ulteriore slittamento della sua entrata in vigore non siano confermate. L’industria italiana è pronta per questo cambiamento?

Gli impatti saranno sicuramente importanti. Non saranno però gli stessi per tutti i player. Alcuni sono più pronti, altri meno. E’ molto importante essere compliant con la normativa, quindi conviene esserlo.

Mifid2 introdurrà molti cambiamenti. Uno dei punti principali riguarda i produttori di strumenti finanziari ed i distributori. Qual’è il maggior cambiamento che la normativa introdurrà?

La product governance impone il produttore a rapportarsi in maniera più importante con il collocatore. Cambia il fatto che alcuni processi saranno più formalizzati; attività che prima non erano compliant con la normativa lo diventeranno di fatto.

Il cambiamento riguarderà soprattutto l’interazione fra produzione e distribuzione, nell’interesse del cliente finale.

Qual’è il difetto principale, la mancanza principale di Mifid2? Un aspetto che è stato poco curato…

E’ più un timore/speranza. C’è quasi un eccesso di informazione. Mifid2 aggiunge altre richieste di informazioni. Il rischio è che siano troppe, e che confondano il cliente. Si poteva fare uno sforzo di razionalizzazione. Quel che è importante per l’industria è che l’investitore sia messo veramente in condizioni di capire e di fare le scelte più consapevoli. Adesso c’è una comunicazione persino eccessiva, che potrebbe, come detto, persino confonderlo.

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