Impresa e risparmio: il binomio vincente dei PIR | Mercati che fare

I PIR sono uno strumento strategico. Creano un binomio tra risparmio e imprese. Legarsi a questo strumento richiede chiarezza, visione, un progetto strategico. Gli stessi ingredienti che hanno fatto in modo che il quarto capitalismo, il sistema delle medie imprese, sia uscito dalla crisi. Lo spiega Giuliano Noci, Prorettore del Politecnico di Milano, a Mercati che fare.

C’è un’Italia che ricomincia a crescere

Il futuro delle imprese è legato alla capacità di finanziarsi e mettersi in rete. L’Italia ha un vantaggio, le competenze tecniche. Che vanno però abbinate a consapevolezza sulle opportunità finanziarie e ai giusti contenuti manageriali.

Dopo le forti difficoltà causate dalla crisi economica, le aziende del Made in Italy ricominciano a crescere. Nel nostro paese si contano 147 distretti industriali: si tratta delle comunità di imprese piccole e medie attive in un territorio circoscritto, prevalentemente appartenenti a uno stesso settore di attività economica. Secondo una ricerca del centro studi di Banca Intesa, nei primi 3 mesi del 2017 i distretti industriali italiani hanno aumentato l’esportazione del 6,4% raggiungendo quota 24,1 miliardi di euro. Quelli piemontesi hanno avuto una crescita del 14%, i toscani del 7%, con la pelletteria di Firenze che ha segnato il +119%. Per la prima volta da tanti anni, la crescita ha interessato tutti. A dimostrazione del fatto che in un mondo industrializzato le aziende italiane non devono essere spaventate dal cambiamento, ma essere capaci di studiarlo e cavalcarlo.

Il traino delle esportazioni

La novità legata all’export? Finalmente stiamo crescendo a livello autenticamente globale. Come sottolinea Giuliano Noci, siamo approdati anche in Asia. “Noi dobbiamo avere un posizionamento di qualità, non dobbiamo inseguire la leadership di costo. Quando un consumatore internazionale chiede Italia vuole qualità”. Ed è il motivo che spinge le imprese a riportare la produzione nel nostro paese: il cosiddetto backshoring.

PIR, salutari per investitori e imprese

I PIR sono uno strumento finanziario con un chiaro obiettivo, non un prodotto strutturato complesso. Hanno dei destinatari, le piccole e medie imprese. E un gestore professionale che a livello intermedio si deve preoccupare di offrire qualcosa di qualità.

I PIR sono salutari per gli investitori, che hanno il supporto e la possibilità di avere dei soggetti intermediari che li aiutino nella scelta e nell’indirizzo dell’investimento. E nel contempo sono fondamentali per le imprese, che hanno bisogno di andare oltre il sistema bancocentrico con forme di investimento flessibili e un orizzonte di medio-lungo termine. I piani individuali di risparmio PIR vanno proprio in questa direzione, perché per beneficiare delle deduzioni fiscali sui capital gain bisogna mantenere i risparmi per 5-10 anni per poter capitalizzare di più. E questo permette da un lato di educare i risparmiatori a una prospettiva a più lungo termine e dall’altro di aiutare le imprese.

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