Machine learning e intelligenza artificiale | LUISSGuidoCarli

Il Professor Francesco Giorgino, docente di Brand Storytelling, dialoga con Luca Tomassini, Presidente e Amministratore Delegato di Vetrya, sugli effetti del machine learning sul mondo del lavoro.

Intelligenza artificiale. Sebbene se ne parli da metà degli anni ’50, sembra essere diventato il paradigma principale per leggere ed interpretare gli effetti della rivoluzione digitale. Per esempio, il machine learning.

Il machine learning è la diretta conseguenza dell’importante sviluppo dell’intelligenza artificiale. Quest’ultima sta radicalmente cambiando il mondo. Perché? Perché non è più interpretata come una macchina che deve uguagliare una mente umana, ma come una macchina che in qualche modo andrà a sostituire l’uomo.

Probabilmente è una seconda ondata di ciò che è stato Internet prima. Internet ha cambiato il mondo; l’intelligenza artificiale lo sta cambiando ancor una volta, radicalmente. E gli impatti sul mondo del lavoro sono importanti.

A proposito di quest’ultimo, c’è un convincimento abbastanza diffuso secondo cui con l’era digitale il lavoro diminuisce, perché l’essere umano può essere rimpiazzato dalle macchine. Probabilmente è una visione troppo semplicistica e stereotipata…

L’intelligenza artificiale entra nelle fabbriche e nei modelli produttivi; entra nella quarta rivoluzione industriale, quindi industria 4.0. Sostituisce determinati lavori, sicuramente quelli più ripetitivi. Entro quanto arriverà questa grande rivoluzione? Entro quanto coloro che perderanno quel tipo lavoro si ricollocheranno? Ancora non si sa.

Il rapporto tra gli “over-the-top” e gli operatori della comunicazione. Qual è?

Questa è una battaglia che viene da lontano. Si tratta di una logica conseguenza dello straordinario modello di disintermediazione che è la Rete. Perché Un tempo, gli operatori di telecomunicazioni erogavano servizi; adesso ne offrono molti di meno, perché esistono gli “over-the-top”, appunto, cioè i big della Rete, come Google e Facebook. Questi, grazie ad Internet, hanno sostituito dei modelli che erano propri delle società di telecomunicazione. Si tratta, in questo caso, proprio di un esempio di come si perdano posti di lavoro; l’operatore di comunicazione è destinato a trasportare servizi che fanno altri.

Si pensi alle comunicazioni intercontinentali. Un tempo, in Italia, c’era l’Italcable e via dicendo. Oggi si chiamano gli Stati Uniti via Skype, vedo il mio interlocutore con Skype. Ed il costo per l’utente è zero, mentre per l’operatore è importante. Gli operatori, perciò, vivono questa disruption in malo modo. Ed anche qui c’è un impatto sui posti di lavoro, anche grazie (soprattutto grazie) ad Internet.

La morale della favole è intercettare le istanze di cambiamento, capire dove va il mercato, e prepararsi, anche attraverso l’Università, quindi con l’acquisizione di conoscenze e competenze. In questo modo si renderà il meno possibile negativi gli impatti di questa trasformazione.

Assolutamente sì. Per questo Vetrya ha promosso una nuova cattedra alla Luiss che parla proprio di questi temi. Paradossalmente, tra l’altro, la Luiss non produce ingegneri, ma è caratterizzata dalle scienze sociali e politiche. Ma si è accorta che questo è un segmento dove inevitabilmente bisogna essere presenti per formare le professioni del futuro.

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