Liquidità sui conti correnti. Come conviene gestirla? | Q Consulenze Finanziarie

Massimo Guerrieri e Paolo Giovanardi di Q Consulenze Finanziarie parlano di come ottimizzare la gestione della liquidità sui conti correnti nell’epoca dei tassi a zero.

C’è incertezza finanziaria a giro, dovuta a tanti fattori. Quali sono le scelte dei piccoli risparmiatori?

Il Sole 24 Ore ha evidenziato come si sia ai massimi storici per la liquidità sui conti correnti, chiaro segno di preoccupazione. In dieci anni sono aumentati del 44%. Dentro di loro le persone, anche senza troppe competenze finanziarie, sentono che ci sia qualcosa che non vada; la chiara reazione è tenere i soldi sul conto corrente.

Si deve parlarne perché anche nel passato, ogni volta che si sono raggiunti livelli record di risparmio, poi qualcosa di non troppo positivo è comunque accaduto. ma soprattutto perché il buon senso della gente va ascoltato. Il percepito delle persone è diverso da ciò che ci viene raccontato dai media, ed i soldi che restano sui conti correnti sono la reazione. E, tra il fare in maniera sbagliata ed il non fare, meglio la seconda opzione.

Ma tenere i soldi sul conto significa comunque perdere, tra costi fissi (anche nascosti, a volte) ed inflazione, che c’è comunque sempre. Il costo della vita, infatti, erode sempre il capitale. Quindi, va bene la prudenza, ma guai a buttare via i soldi anche in maniera indiretta attraverso il non agire sempre e comunque.

Quindi, bisogna verificare se la banca a cui ci si appoggia sia sana, e poi, comunque, iniziare a pianificare di investire, sennò ogni anno iniziamo con un segno meno di diversi punti percentuali.

I risparmiatori dormono sonni tranquilli o devono preoccuparsi?

C’è da ricordare come la normativa a salvaguardia dei correntisti sia ormai attiva da tempo, almeno sotto i 100.000 euro per conto. Quindi, con un c/c sotto quella cifra, in caso di problemi alla banca, il correntista è totalmente tutelato. Con un conto cointestato, si è garantiti fino a 200.000 euro. E questa cosa è valida in tutta la UE.

Chi mette questi fondi a garanzia? Esistono doversi fondi di garanzia, ma il maggiore è senz’altro il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Tutte le anche aderiscono, se non a questo, almeno ad un altro fondo di garanzia. Al momento attuale, a fronte di una liquidità enorme dei risparmiatori (600 miliardi per questo fondo), la garanzia a copertura è di 5 miliardi. La differenza è evidentemente enorme.

Bisogna dare quindi grande importanza alla sicurezza di una banca. Oggi le condizioni sono molto simili tra i vari istituti; la differenza la fa la sicurezza dei medesimi.

Quali sono le alternative a tenere i soldi sul conto corrente?

Un’alternativa molto valida possono essere le polizze alternative a gestione separata. Ancora almeno per un anno, è un prodotto che può offrire rendimenti medi dell’1-2%. E’ un prodotto garantito e formato da titoli di stato vecchi, che danno rendimenti ancora decorosi. E Draghi continuerà ancora a comprare titoli di stato anche per il 2018…

Un 5-10% del proprio portafoglio è poi sempre bene averlo in oro fisico, perché è l’unico vero bene rifugio. L’acquisto è possibile direttamente, per poi depositare il metallo in banca, od attraverso strumenti finanziari come gli ETC, negoziabili come azioni e/o obbligazioni.

Come sta cambiando il modo delle polizze assicurative?

Sta cambiando come sta cambiando quello bancario. Gli investimenti sicuri, come i conti deposito o i titoli di stato, non ci sono più.  Banche e assicurazioni non riescono più a fornire strumenti di sicurezza e di buon livello di rendimento. La tendenza quindi è la caccia al rendimento, anche a costo di maggiori rischi per il cliente. Bisogna sempre informarsi se un investimento è capitale garantito, e se lo è davvero.

I titoli di stato sono ancora una soluzione valida?

Ci vuole prudenza. Quelli veramente sicuri rendono pochissimo, come il decennale tedesco che rende lo 0.5%. Il decennale italiano, lordo, rende l’1,80%. Quelli veramente sicuri vanno dallo 0.5% al punto percentuale, al massimo. Al momento, è sconsigliabile, quindi, investire in titoli di stato. Meglio preferire quanto detto prima.

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