Investire in arte: il Presidente Bifulco racconta i progetti di Finarte

Nel 2014 otto investitori hanno deciso di investire in Finarte mossi dalla passione per l’arte e dall’interesse di rilanciare un marchio storicamente importante nel mondo dell’arte e della cultura in generale.
Rivolgendosi anche a investitori appassionati d’arte, Finarte ha un disegno strategico sempre più definito. Rosario Bifulco, da poco eletto Presidente della casa d’aste, racconta Finarte.

Quali sono gli obiettivi di Finarte dopo l’acquisizione di Minerva Auctonis?

Il nostro obiettivo è ricondurre Finarte a una posizione di leadership in Italia nel mondo dell’arte e delle aste. Quest’anno puntiamo a realizzare vendite per un valore di 10 milioni, che potrà raddoppiare l’anno prossimo con l’apertura di nuovi dipartimenti.
Con le presenze che abbiamo su Roma e Milano, Finarte si presenta come un player di rilievo nel panorama nazionale. Per questo punteremo alle sponsorizzazioni e alle partnership per consolidare la presenza di Finarte nel mondo del lusso, delle aste e della presenza culturale, anche a livello internazionale.

Qual è il profilo dei coloro che scelgono di investire in arte?

Ci sono varie tipologie di investitori: accanto agli investitori tradizionali che includono i collezionisti, spesso accorti e slegati dalle mode del momento, stiamo assistendo a un ringiovanimento del pubblico grazie alle aste di fotografia che prevedono investimenti più bassi. In linea generale coloro che acquistano opere d’arte al fine di investimento sono persone colte guidate dalla passione e anche dall’interesse verso il mondo finanziario.

Quali sono le modalità con cui gli investitori possono investire?

Gli investitori possono investire in diversi modi: innanzitutto nel modo più tradizionale che è la presenza in sala, poi tramite telefono o i canali digitali, che stanno segnando un aumento. Il numero del digitale infatti sta crescendo del 20% e come Finarte stiamo affrontando degli investimenti che ci porteranno ad incrementare la raccolta delle opere che passa dall’online e le vendite del 10%. L’obiettivo finale è raggiungere un terzo delle vendite attraverso gli investimenti nel digitale.

 

 

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