La rivoluzione digitale ha cambiato anche i servizi finanziari. Il co-fondatore di Moneyfarm, Paolo Galvani, discute di fintech con Cosimo Pastore.
La rivoluzione digitale ha profondamente cambiato il modo in cui facciamo la spesa, oppure come prenotiamo le vacanze. Ma anche come ci informiamo o, pensando ai social, come ci relazioniamo con gli altri. Siamo abituati ad agire in maniera veloce, ma allo stesso tempo semplice ed efficace. Le tecnologia sta cambiando anche le nostre abitudini finanziarie, ovviamente.
Il fintech non è tanto una trasformazione tecnologica dei servizi finanziaria, quanto un’evoluzione dei processi e dei modelli. Questi ultimi, di fatto, poi portano ad avere prodotti più semplici, più trasparenti e di immediato utilizzo. L’esempio tipico è il bonifico fatto online anziché andare in banca.
E’ soprattutto un tema di evoluzione del modello. Alla fine, attraverso la tecnologia, riusciamo ad offrire ai clienti soluzioni che sono molto più dirette, molto più semplici, a costi più bassi e trasparenti.
Il tema della fiducia del cliente è aperto e valido per chiunque si occupi di gestione dei risparmi e di investimenti. Prima di tutto ci vuole competenza su quello che si fa e ciò che si offre. Poi, la tecnologia permette di offrire sempre maggiore informazione ai clienti indipendentemente dagli ammontare di investimento. Questo è un suo vantaggio.
Assolutamente sì. Ci sono due elementi importanti dietro a questo. Il primo è una democratizzazione dell’offerta di consulenza. In buona sostanza, poter offrire a chiunque, a prescindere da quanti soldi investa, consulenza finanziaria. Il secondo è il tema dell’educazione finanziaria. Importantissimo, imprescindibile e non legato a quanto soldi si debbano investire.
E’ proprio così. E qui la tecnologia viene in supporto. Proprio la tecnologia permette di offrire anche a clienti con piccole cifre soluzioni di investimento una volta riservate ai grandi patrimoni.
Verissimo. Ed è fondamentale come avere un orizzonte temporale di medio-lungo termine. Ed utilizzare strumenti tecnologici all’avanguardia, come quelli di Moneyfarm, che sono di fatto delle gestioni patrimoniali digitalizzate.
Vero. Per questo il modello di Moneyfarm è ibrido. Accanto alla componente tecnologica c’è un gruppo di consulenti finanziari che aiutano, al telefono o di persona, il cliente ad affrontare il percorso di investimento e la gestione dei risparmi.