Ethereum è una piattaforma virtuale basata su blockchain. Il fondatore è il giovane Vitalik Buterin, programmatore di origini russe.
La terza fase di Internet, quella del 3.0, prevede la separazione tra banche e governi. Un governo non avrà più bisogno della banca, e viceversa, ci dicono gli esperti.
Santiago Siri è un attivista, a capo della fondazione Democracy Earth, sul futuro della democrazia. Dice che “…nel mondo fisico, circa 200 nazioni controllano il territorio. Nel cloud, nel Web, pochissime corporation hanno il monopolio. Facebook, Amazon, Google, Apple, tranne che in Cina ed in Russia. Quindi, abbiamo da una parte dei monopoli fisici della forza, e dall’altra dei monopoli digitali dei dati. La blockchain supererà tutto questo, e lavorerà sulla distribuzione decentralizzata del valore.”
Nessuno sa cosa succederà. Ma intanto, molti governi e banche stanno già studiando ed adottando la blockchain per capire come prepararsi.
Ancora Siri: “Il punto è la sovranità. Dopo le tribù con sovranità collettiva, gli imperatori, i re investiti da Dio, abbiamo avuto le nazioni. Le repubbliche sono entità che controllano economia e politica tramite i confini nazionali. La blockchain avrà potere non di controllo delle informazioni, ma di transazione di valore, restituendo per la prima volta agli individui la sovranità mediata dalla tecnologia digitale.”
Il timore è di ritrovarsi per negligenza in un futuro creato da altri; essere esclusi dalla fase di creazione del nuovo sistema. I pionieri sono le città-stato, che non hanno lo stesso retroterra culturale delle nazioni.
“Nella nostra strategia prevediamo di mettere politica e regole nel sistema blockchain. Salute, business, banche, energia. Saremo pronti nel 2018.” Queste le parole di Aisha Bin Bishr, direttore generale di Smart Dubai. “abbiamo calcolato un risparmio di 25 milioni di ore di lavoro nella burocrazia. Utilizzeremo Ethereum e HyperLedger”.
Un altro cambiamento epocale, difficile da immaginare, ma a cui ci dobbiamo preparare. Bisogna rimboccarsi le maniche e capirne di più.
Ethereum, basata in svizzera, è un’alleanza che coinvolge 500 aziende globali. Tra i finanziatori, JPMorgan e Microsoft. Le banche centrali di Cina, Russia, Canada, Danimarca, Inghilterra e Singapore stanno già esplorando il sistema. L’ideatore di Ethereum, nata 3 anni fa, è un 24enne russo che vive in Canada, Vitalik Buterin. Recentemente ha incontrato, tra gli altri, Vladimir Putin.
Alla Blockchain Challenge 2017 ci sono stati nerd, entusiasti, idealisti e soggetti bizzarri, che parlano in modo incomprensibile per altre generazioni. David Orban, esperto di tecnologie esponenziali: “Ethereum è parte delle innovazioni di blockchain , che è un nuovo modo di pensare non solo il denaro, ma anche di come si possono programmare le attività economiche. I concetti di blockchain e di intelligenza artificiale stanno convergendo, aggiungono valore l’uno all’altro. L’intelligenza artificiale centralizzata potrebbe essere una minaccia; quella decentralizzata, affiancando le persone ci emanciperà verso nuovi orizzonti.”
Dunque, se sarà un sistema di intelligenza artificiale a decidere, non ci sarà più un leader, una marca, un brand con cui prendersela nel caso tutto vada male. Ma come funziona allora la governance di Ethereum?
Joseph Lubin è il confondatore di Ethereum. “I sistemi decentralizzati hanno un solo tipo di governance collettiva. Vitalik è un leader nel design e nel progettare il sistema, e guida la ricerca. Tuttavia, ci sono molti stakeholders, miners, sviluppatori, certificatori di transazioni. Ethereum è solo un protocollo. I clienti collaborano con noi in una blockchain pubblica; vengono da diversi ambiti e paesi; devono per forza andare d’accordo e collaborare. E’ una piattaforma aperta per costruire applicazioni, che in 5 anni sostituirà il Web. Serviranno poi 10 anni per imporsi definitivamente.”
“Distruggerà il bitcoin?”
“Forse sì. Noi rispettiamo ed amiamo il bitcoin, ma Ethereum può fare molto, molto di più. Non abbiamo veri e propri competitors, perché tutto può essere integrato in Ethereum.”
Di nuovo Siri: “Per quanto le blockchain vogliano creare criteri e sistemi oggettivi, ci sono sempre questioni etiche che creano problemi ai network man mano che crescono. Puoi usare la tecnologia per rendere più efficienti i governi, ma anche per raggiungere livelli di sorveglianza inediti.”
Ancora David Orban: “L’accelerazione del cambiamento tecnologico travolge tutti, anche gli esperti.”
Impossibile capire qualcosa senza conoscere tutti i termini realmente importanti, ad esempio smart contract. “Sono i cosiddetti contratti intelligenti. Oggi, quando compriamo una casa, andiamo dal notaio, leggiamo un pezzo di carta, chiediamo all’avvocato se va tutto bene; lui annuisce, noi firmiamo, diamo un po’ di soldi ed avviene la transazione, in una maniera molto primitiva, in realtà. Domani, con i contratti intelligenti, sarà possibile effettuare delle allocazioni algoritmiche di risorse economiche legate a specifiche condizioni. Ci saranno nuove applicazioni, l’Internet delle cose, per esempio; la capacità di comunicare come nodi della rete di tutto ciò che ci circonda funzionerà in base a contratti intelligenti che ne definiranno le risorse di memoria, comunicazione, computazione, e li premieranno economicamente se hanno del valore da darci.”
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