Confindustria. Assise 2018 – Sessione plenaria

Il video dell’evento finale delle Assise Generali 2018 di Confindustria.

“Italia al bivio, con errori rischio di crisi sistemica”

Con questo titolo si può riassumere il pensiero del documento finale dell’Assise di Confindustria, recentemente svoltasi a Verona. Il documento in questione è consultabile liberamente qui. (chi preferisse una sintesi la trova invece qui).

L’obiettivo: impiegare 250 miliardi in 5 anni per creare 1,8 milioni di posti di lavoro e far calare il debito/pil di 20 punti.

Lavoro, crescita e riduzione del debito: tre mission per un progetto che rimetta la questione industriale al centro dell’agenda politica. Si sono concluse con la presentazione di un piano organico di politica economica, che sarà sottoposto a tutti in partiti in campo per le prossime elezioni, le Assise Generali di Confindustria. Grandissima la partecipazione da parte di imprenditori di tutta Italia.

E, a pochi giorni dal voto, Confindustria lancia il suo allarme. L’Italia “è ad un bivio”” e “tornare indietro è un rischio”. “È indubbio – dicono gli imprenditori – che le elezioni che verranno tra poco potrebbero restituire un quadro a dir poco confuso; e con pochi, erronei passi, il nostro Paese diventerebbe presto l’anello debole mondiale, con conseguenze sistemiche data la dimensione del debito pubblico ed il peso dell’economia italiana nell’Eurozona”.

Una terapia shock per la Nazione

Anche Confindustria ha pronta la sua terapia shock per rilanciare il Paese. L’associazione degli industriali ha proposto un piano a medio termine. Tale piano punta a reperire e impiegare “250 miliardi in 5 anni” con l’obiettivo di realizzare “oltre 1,8 milioni di occupati in più; una riduzione di più di 20 punti del rapporto debito/Pil; una crescita cumulata per Pil reale vicino a 12 punti percentuali; una crescita dell’export consistentemente superiore alla domanda mondiale”. La premessa è: “Il piano dice cosa va fatto, ma anche con quali risorse e quali effetti”. Niente è lasciato al caso.

Il confronto con la politica

“Alla politica chiediamo di confrontarci su proposte concrete, che responsabilmente internalizzano il vincolo del debito pubblico; proposte che dicano non solo cosa bisogna fare ma come, con quali risorse e con quali effetti” dice Confindustria nel documento di 28 pagine che dalle Assise Generali propone al dibattito in vista del voto del 4 marzo.

La proposta riassume i concetti emersi durante il lungo cammino dei quattordici appuntamenti territoriali pre-Assise. Si fonda su “tre missioni-Paese con effetti quantificati sull’economia reale, tre attori principali e sei assi prioritari di intervento. I capisaldi: un’Italia che include, più lavoro per i giovani; un’Italia che cresce di più e in modo costante; un’Italia che rassicura, con il graduale rientro del debito pubblico“.

Gli attori sono “le imprese, l’Europa, la politica nazionale”. Per Confindustria bisogna agire su “sei assi prioritari: Italia più semplice ed efficiente; prepararsi al futuro; un Paese sostenibile; l’impresa che cambia e si muove nel mondo, fisco a supporto di investimenti e crescita; Europa miglior luogo per fare impresa”. Questi temi sono stati oggetto, durante la prima fase della giornata, dei sei tavoli tecnici aperti agli imprenditori associati.

“Equidistanti dai partiti ma non dalla politica, con autonomia e indipendenza”, sottolinea il presidente Vincenzo Boccia. “Vogliamo che in questo Paese si recuperi buon senso e pragmatismo”.  “Su questa piattaforma – ha detto ancora il presidente di Confindustria, apriremo un confronto con il nuovo Governo. Non siamo contro nessuno ma tifiamo Italia: vorremmo che il nostro piano di medio termine fosse oggetto di dibattito con i partiti che si candidano alla guida del Paese”

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