Economia. Chi è Giovanni Tria, l’uomo chiave del nuovo Governo | RAI

Chi è il nuovo ministro dell’Economia e delle Finanze? Quali sono le sue idee? Davvero sono molto vicine a quelle del contestatissimo, e bocciato, Paolo Savona? Gianni Trovati, de Il Sole 24 Ore, ne traccia un profilo.

Introduzione

Stampare moneta, per finanziarie investimenti pubblici e spingere il PIL. La ricetta anticrisi è stata rilanciata poco più di un anno fa sulle pagine de Il Sole 24 ore da Giovanni Tria, adesso chiamato a guidare il ministero dell’economia nel rinato governo gialloverde.

Il lungo articolo, firmato insieme all’ex ministro Renato Brunetta, indica una via per uscire da quelli che definisce i tre fallimenti dell’Eurozona. Essi sono

  1. il mantenimento degli squilibri macroeconomici interni;
  2. lo scarso coordinamento tra politica economica e fiscale;
  3. la mancata correzione degli squilibri esterni;

Le regole fiscali da cambiare nel patto di stabilità europeo, del resto, sono già al centro di un’analisi di Tria. Essa è stata pubblicata su “La rivista di economia italiana” nel 2003, sempre cofirmata con Brunetta.

Cosa dice Tria

Al di là dei tecnicismi, questi testi sono importanti per due ragioni. Le tesi sono meno battagliere, nei toni, di quelle espresse dal Prof. Paolo Savona, sui cui domenica scorsa era inciampato il primo tentativo di esecutivo gialloverde. Non fanno però sconti ad Unione ed euro che, spiegano i due autori, devono essere salvati superando i tabù di chiara origine tedesca.

Importanti sono anche le firme con Renato Brunetta, per capire l’ambiente culturale e politico da cui arriva Tria.

Chi è Giovanni Tria

Poco (punto) noto al grande pubblico, il 63enne Preside della Facoltà di Economia dell’Università di Tor Vergata ha un CV a cavallo tra accademia ed amministrazione. Su questo secondo fronte, Tria ha presieduto, dal 2010 al 2016, la Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione. Qui è approdato su proposta dell’allora ministro della PA Brunetta. La guida di quella, che nelle ambizioni della riforma Madia, dovrebbe diventare una sorta di versione italiana della francese ENA, è solo uno degli aspetti di un CV che si concentra sul ruolo delle istituzioni nell’economia, sul peso della corruzione nello sviluppo e sul federalismo fiscale.

Tra le esperienze internazionali c’è un incarico alla Banca Mondiale, ed uno all’OCSE. Ma sarà la partenza del governo conte a segnare la sfida della vita per Tria.

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