Confindustria. Assemblea 2018. Intervento del Ministro Calenda

L’intervento del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda all’Assemblea pubblica di Confindustria del 23 maggio 2018.  Un lungo intervento di commiato davanti all’assemblea di Confindustria, che lo acclama così come tributa un lungo applauso al premier uscente Paolo Gentiloni. Il testo completo dell’intervento è disponibile qui.

Introduzione

Nel discorso di Calenda c’è l’analisi del contesto internazionale, la sottolineatura di quello che è stato fatto in casa, ma anche l’esame dei pericoli che corre il Paese e, non per ultima, l’agenda del futuro.

Calenda parla al suo mondo, quello degli imprenditori. La reunion degli industriali coincide con la sua ultima uscita pubblica; occasione unica anche per togliersi i sassolini dalle scarpe. Lo spazio per le materie di competenza del suo ministero c’è (da Ilva a Alitalia), ma la gran parte del suo intervento è tutto centrato su Europa, populismi, attacchi diretti e indiretti ai due partiti, Lega e 5 Stelle, vicinissimi al governo del Paese.

Europa

La cornice del suo intervento è tutto ciò che accade fuori dai confini italiani. Il ministro sottolinea che “la nostra appartenenza all’Europa e all’Occidente è la premessa per avere un interesse nazionale da difendere“. E poi ancora: “Le ricette semplicistiche della teoria economica non convincono più“.

Italia

Si passa poi all’analisi nei confini nostrani. Temo il sovranismo anarcoide, quello che gioca con i soldi degli italiani come fossero soldi del monopoli, quello che sforna promesse irrealizzabili e usa gli altri, l’Ue in primis, come alibi per non mantenerle, quello che confonde l’inesperienza con la purezza, che promuove un paese senza doveri e che pur di inseguire la rappresentanza dei rancori mina il senso di comunità e l’autorevolezza dello Stato“.

Non è tempo – incalza Calenda – di improvvisazioni, di boutade sui sui debiti cancellati e sulle tasse azzerate, sulle favole della decrescita felice che fanno felice solo chi non ha bisogno della crescita per migliorare le sue condizioni di vita“. La platea degli industriali applaude. E applaude anche quando il ministro passa in rassegna le misure che agli imprenditori non piacciono o che comunque non sono ritenute delle priorità, come ad esempio il reddito di cittadinanza. Lo è anche la flat tax, altro cavallo di battaglia dell’esecutivo giallo-verde pronto a governare. La nazionalizzazione di Alitalia, che Lega e 5 Stelle vogliono portare avanti, gli provoca l’orticaria.

Conclusioni

Il “sentiero stretto” come strada corretta perché di lato ci sono solo i “burroni“. Passaggio che include un elemento importante, quello della responsabilità. Calenda è piaciuto molto alla platea, almeno quanto l’anno scorso, forse anche perché, oltre che parlare di economia, ha fatto un discorso molto politico. Ed agli imprenditori certamente piacciono i politici che vengono dalle loro fila.

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