Un approfondimento su l’attuale proposta delle banche e i consigli su come comportarsi. A cura di Q Consulenze Finanziarie.
Indubbiamente dobbiamo prima considerare la situazione generale in cui si trovano a muoversi oggi le banche e, di conseguenza, anche i risparmiatori. Siamo in un territorio che noi definiamo inesplorato, perché come non è mai avvenuto nella storia, abbiamo i rendimenti degli investimenti, per così dire paragonabili alla liquidità, cioè quelli dove i risparmiatori vorrebbero la tranquillità, non correre rischi, non avere gli alti e bassi classici dei mercati, oggi sono rendimenti non più nulli, ma addirittura negativi. Addirittura, se si vuole prestare soldi agli stati, quindi acquistare i titoli di stato, abbiamo scadenze addirittura da 5, 10, 15 anni, per avere un tasso zero. Scadenze inferiori significano perdere soldi. Nello stesso momento l’azionario mondiale, quindi dagli Stati Uniti alle azioni in generale, sono ai massimi di sempre, cioè da quando esistono gli investimenti non sono mai state così alte.
Le banche, in questi ultimi anni, si sono concentrate nella proposta soprattutto di due strumenti. Uno sono i classici fondi comuni di investimento, che possono essere venduti singolarmente, oppure all’interno di gestioni patrimoniali o altre strutture di investimento, e l’altro sono le polizze assicurative, dove però sono ormai quasi scomparse dai mercati le assicurazioni a capitale garantito, le famose gestioni separate. Quindi oggi sostanzialmente anche le polizze assicurative vanno per la maggior parte ad acquistare fondi comuni. Quindi la proposta è concentrata soprattutto su questo tipo di investimenti.
Sì, è naturale che se consideriamo la situazione che abbiamo descritto all’inizio, quindi investimenti che hanno dei rischi sempre più alti, e dove noi cerchiamo la tranquillità, non c’è un rendimento, la proposta delle banche si sta concentrando soprattutto su quegli investimenti che possono sì dare una possibilità di rendimento, ma spesso incorporano grandi rischi. Nella diapositiva che vediamo, osserviamo uno degli strumenti che sono attualmente collocati da una delle principali banche della nella nostra zona, dove vediamo che si fa riferimento a rendimenti per i primi quattro anni che vanno da un 3 a un 4 e mezzo. Ora, se paragonati allo scenario attuale dove, ripeto, i rendimenti sono sotto zero, questo significa che si aspira ad avere rendimenti molto alti, e di conseguenza ci si carica anche di rischi molto importanti. Quindi la prima criticità è senza dubbio quella di andare a osservare quali rischi nascondono gli investimenti che ci vengono proposti. Una seconda criticità è come sempre legata all’inefficienza che può essere presente negli strumenti proposti, e che di solito dipende soprattutto dai costi. Spesso ci sono costi di entrata, di mantenimento, e anche di uscita, che riducono fortemente le possibilità di soddisfazione per i risparmiatori.
Penso che sia necessario e doveroso considerare intanto la situazione attuale, cioè una situazione in cui stiamo entrando in un territorio inesplorato, come dicevo all’inizio. Abbiamo grandi rischi nelle economie reali, che sono mediamente in difficoltà o in recessione, e dall’altra parte negli investimenti, investimenti che sono spesso ai massimi. Di conseguenza, il consiglio è certamente quello di non decidere nella fretta o su due piedi, prendersi la documentazione relativa alla proposta, portarsela a casa e anche farsi aiutare. Ci si può far aiutare da esperti, da familiari, ma in ogni caso è bene sempre condividere le proprie scelte.
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