Uptin Saiidi di CNBC spiega come il significato di Hong Kong come centro finanziario sia messo sotto pressione, mentre la Cina si spinge a diventare più aperta al mondo.
La faccia di uno dei più importanti centri finanziari del mondo sta cambiando velocemente. La scena bancaria di Hong Kong è stata tradizionalmente popolata sia da locali che immigrati. Adesso, i cinesi provenienti dal continente stanno arrivando in massa, anche per questo tipo di lavoro. E stanno occupando parecchi posti.
Nella scorsa decade, infatti, le banche d’investimento hanno visto il maggiore aumento nel numero di cinesi nei loro staff. Il tutto è ancora più vero se comparato con altri settori. L’80% delle aziende ha visto almeno un aumento del 20% di cinesi provenienti dalla terraferma.
Anche il tipico pacchetto-stipendio di un immigrato sta cambiando. Esso prevedeva casa gratuita, scuola privata per i bambini e parecchio tempo libero. In media, i pacchetti-stipendi di Hong Kong sono i quarti più alti in Asia, dopo il Giappone, la Cina tradizionale e l’India.
Ma questi pacchetti-lavoro per gli immigrati (o expats) stanno diventando meno comodi. Ad Hong Kong, infatti, sono al minimo degli ultimi 5 anni.
Hong Kong è la capitale dell’investment banking asiatico. Ma la crescita in rallentamento ha innescato una serie di licenziamenti nelle banche globali. E questo sta contribuendo all’esodo degli expats nella città. Solo nell’ultimo anno HSBC, Goldman Sachs, Deutsche Bank e Standard Chartered hanno annunciato un certo numero di licenziamenti riguardo alle proprie sedi di Hong Kong. E sono tutte banche occidentali.
Mentre la Cina si posiziona per aprirsi ancora di più al mondo, la stessa Cina sta mettendo il significato di Hong Kong come centro finanziario in discussione. Dopotutto, la popolazione a Hong Kong è di 7,4 milioni di persone; un dato minuscolo, comparato con gli 1,3 miliardi di cinesi sulla terraferma.
Le società occidentali hanno sempre visto Hong Kong come un punto d’ingresso nella nazione più popolosa del mondo. Ma, al momento, si pone una domanda: perché insediare una società fuori dalla Cina… quando si può fare nella Cina stessa?
La risposta è ovviamente che in Cina ci sono un numero di restrizioni su quanto le società occidentali possano fare come business. Di conseguenza, le regole sono a favore delle banche cinesi, come Bank of China, che si sta espandendo non solo a Hong Kong, ma anche all’estero, ed aggressivamente.
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