Cina. L’Africa e la lunga ombra gialla | Euronews

La Cina è sempre più presente con le sue aziende e la cooperazione nel continente nero. Pechino ostenta candore diplomatico e politico, ma l’Europa vede in questa operazione su scala continentale una autentica colonizzazione

Cosa sta succedendo

Il presidente cinese Xi Jinping ostenta profonda amicizia con i capi di stato africani, e dichiara che gli investimenti cinesi nel continente nero non sono legati a condizioni politiche. Per il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, invece, l’Africa rischia di diventare una colonia cinese, e per qualcuno forse già lo è.

Anche il Sudafrica è soddisfatto delle sue intense relazioni con Pechino…

Cyril Ramaphosa, Presidente del Sudafrica: “La Cina svolge un ruolo molto costruttivo nel continente africano. Aiuta l’Africa nello sviluppo, non è solo un paese interessato alle risorse, ma vuole diventare un partner“.

La Cina ospita in questi giorni il Forum sulla cooperazione Cina-Africa, evento triennale che illustra il concetto per consolidare le relazioni tra la prima economia asiatica e i paesi africani con l’annuncio di ulteriori misure di cooperazione. La campagna stampa di Pechino sul tema è ormai una costante, e l’Africa è considerata partner di prima grandezza.

Forum cooperazione Cina-Africa, rafforzare il collegamento strategico per l’iniziativa “One Belt One Road”

Oggi e domani si terrà a Beijing l’edizione 2018 del summit nel quadro del Forum sulla cooperazione sino-africana. Negli ultimi anni, l’iniziativa “One Belt One Road” si è allargata al continente africano, creando nuovo spazio per collaborazioni di qualità e di livello più alto tra le due parti. Sia la Cina che l’Africa sperano che nel corso di questo summit sarà possibile, attraverso consultazioni e progetti congiunti, rafforzare il collegamento tra il progetto “One Belt One Road” e le strategie di sviluppo dei Paesi africani.

La Ferrovia Mombasa-Nairobi, costruita da Cina e Kenya, collega la capitale keniana Nairobi a Mombasa, il più grande porto dell’Africa orientale, facilitando enormemente gli spostamenti per gli abitanti locali. Questa ferrovia costituisce il progetto pilota per promuovere il collegamento e l’integrazione dell’iniziativa cinese “One Belt One Road” e il progetto “Prospettiva 2030” messo a punto dal Kenya.

Negli ultimi anni, oltre 100 Paesi e organizzazioni internazionali hanno aderito all’iniziativa “One Belt One Road”, e l’Africa ha risposto in modo ancor più positivo. A luglio di quest’anno la Cina ha firmato con il Senegal e il Ruanda un memorandum d’intesa relativo a questo progetto, e ha raggiunto con Mauritius un’intesa sulla firma, prima possibile, dell’accordo relativo a “One Belt One Road”. In precedenza, la Cina ha firmato documenti di cooperazione con diversi Paesi africani tra cui Sudafrica, Madagascar, Sudan, Marocco, Egitto, Libia e Tunisia per promuovere congiuntamente la creazione della “One Belt One Road”.

L’ambasciatore del Marocco in Cina, Aziz Mekouar, ritiene che questo progetto cinese abbia creato un’ampia piattaforma capace di stimolare gli scambi commerciali tra l’Africa e la Cina.

È necessario sapere che maggiori saranno gli scambi commerciali, maggiore sarà la ricchezza di cui potranno godere i popoli di Cina e Africa. ‘Una cintura e una via’ è un’iniziativa di eccellenza, poiché si occuperà della costruzione d’infrastrutture come autostrade, ferrovie, porti e linee marittime, agevolando il commercio, in particolare quello tra Europa centrale ed Africa centrale. Tutti i Paesi al mondo si scambiano delle merci; questo porterà maggiori possibilità di sviluppo e in particolare ai Paesi africani.

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