Spread, torna la pressione sui nostri titoli di Stato

Spread, torna la pressione sui nostri titoli di Stato.

Si avvicinano importanti scadenze politiche e torna a squillare il campanello d’allarme dello spread. Ma oggi a preoccupare non è tanto il confronto con la Germania, quanto il testa a testa con la Spagna. Gli analisti sono concordi. Sul divario fra Roma e Madrid, oggi pesano le incertezze relative al futuro politico dei due Paesi. E potrebbe suonare paradossale, dal momento che la Spagna non ha un governo da dieci mesi. Ma facciamo un passo indietro per capire meglio.

A giugno, la Brexit ha rimesso sotto pressione i mercati deboli dell’Europa mediterranea. Tensione che non ha avuto riflessi sui titoli di Stato, grazie all’ombrello degli acquisti della BCE. Ombrello sempre aperto per evitare rovesci di vendite. Da due mesi, però, i mercati stanno ragionando sulla scadenza di questa politica di maxi-investimenti. Tornano a notarsi differenze nella percezione di rischio fra le realtà dell’eurozona.

Un quadro che a livello globale è reso ancor più incerto dal testa a testa per la Casa Bianca, con la risalita delle quotazioni di Donald Trump, che sembra innervosire gli investitori. In questo contesto, si sono innestate le politiche nazionali. La Spagna, nonostante mille difficoltà, sembra poter arrivare a formare un governo, mentre l’Italia si troverà a fronteggiare i dubbi legati all’esito del prossimo referendum. Da qui, la scelta degli investitori a favore di Madrid, con l’allargamento dello spread mediterraneo a livelli che non si vedevano da più di quattro anni.

[poll id=”2″]

[poll id=”3″]

Altri post che potrebbero interessarti

Ottimizzato da Optimole