Perché è importante avere tutti i consulenti insieme? Parla Giuseppe Romano di Consultique.
Perché organizzare un convegno in cui riunire tutte le figure professionali del consulente indipendente? Perché è ancora l’unico appuntamento che ci sia in Italia di questo tipo. Il nostro scopo è stato quello, primi in Italia, di canalizzare la conoscenza verso questa professione. Professione prima non conosciuta, ed adesso, anche grazie a questi eventi, molto di più. Infatti, sia gli stessi operatori che i risparmiatori stanno cominciando a conoscere i consulenti indipendenti. E se stanno cominciando a conoscerli sempre più, è bene che ce ne siano sempre più. Nostro obiettivo è supportare questa professione in ogni modo.
Si è puntata l’attenzione sulla questione del bail-in, ovverosia i risparmiatori che dovranno ripianare di tasca propria gli errori delle banche. Consultique ha sviluppato un proprio modello di valutazione di solidità delle banche. Il principale indicatore odierno è il CET1, indicatore patrimoniale necessario, ma non sufficiente. Altre cose da valutare, tipo la redditività.
La visione futura della professione qual è? Nel futuro ci sarà ancora di più una visione complessiva, a 360°, dei bisogni del cliente. E senza limitarsi all’aspetto puramente finanziario, ma includendone altri, tipo assicurazioni, previdenza, eredità.
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