Essendo la banca centrale della valuta comune europea, la BCE supervisiona gli affari monetari degli stati membri. Al contempo, controlla anche la stabilità finanziaria delle loro banche.
Ogni nazione ha una banca centrale che emette valuta, gestisce la politica monetaria e si accerta che il sistema bancario sia ben oliato e funzioni efficacemente. Con la creazione dell’euro, i leader europei hanno deciso che la nuova valuta avesse bisogno della sua propria banca centrale. Con sede centrale a Francoforte, ha un presidente (attualmente Mario Draghi). Il Presidente è parte di un esecutivo che sovrintende agli affari giornalieri. Esso è composto da precedenti governatori delle banche centrali e/o da banchieri di alto livello scelti dal Consiglio Europeo.
La BCE è molto più grande di qualsiasi altra banca europea. Dovendosi occupare degli affari monetari di tutti e 19 i Paesi dell’unione, è anche logico. E’ anche un’istituzionale sovranazionale, indipendente dal controllo degli Stati, ma responsabile verso la gente comune. Il suo ruolo è quello di mantenere la stabilità dei prezzi nell’eurozona. Deve mantenere l’inflazione vicina o sotto al 2%. E’ anche l’unica che possa battere moneta, cioè stampare euro. E decide anche la politica monetaria dell’eurozona.
Al culmine della crisi finanziaria del 2008, la BCE ha dovuto navigare per qualche anno in acque turbolente, salvando stati dell’eurozona che erano stati travolti dalla crisi stessa. Quando la crisi si è arrestata, sono state messe in atto misure di sicurezza. L’unione bancaria sta cambiando l’europa. La sta spostando dal far pagare i salvataggi al contribuente generico a farli pagare ai clienti delle banche. Si va quindi dal bail-out al bail-in. Ed il ruolo della BCE in tutto questo è di controllare le banche europee secondo un meccanismo di controllo singolo e comune.
