Mercati. Lo scenario macroeconomico a fine novembre secondo Ersel

Intervista ad Alberto Cattaneo, del team delle gestioni patrimoniali Ersel, in merito allo scenario macroeconomico globale ed alle sue influenze sui mercati.

Punti nodali

  • A novembre, i mercati segnalano un cambio di paradigma in merito alle attese degli investitori;
  • Nervosismo e discesa delle borse mondiali, ma nessun movimento significativo dei tassi di interesse ed nessun rafforzamento del dollaro;
  • Il pensiero degli operatori, probabilmente, è che anche l’economia americana, ancora la migliore in salute del mondo, sia destinata a ricongiungersi con le altre a livelli più bassi: La verità la daranno i dati macroeconomici nelle prossime settimane e mesi;
  • Scenario più probabile è un’economia USA in rallentamento moderato, ma che non sfocerà in una recessione nei prossimi trimestri?
  • Perché? Perché la situazione occupazionale è molto buona, e la piena occupazione garantisce solidi consumi;
  • Mercati comunque dubbiosi di queste aspettative, e terranno molto d’occhio i dati macro;
  • Nessuna novità di rilievo nelle altre aree macro. Rallentamento già presente nei mesi scorsi, continua secondo le ultime evidenze statistiche;
  • Il focus dei mercati, quindi, sarà chiaramente, ancora una volta, l’economia USA;
  • Cambiamento di strategia, pare, della FED, che sembra dar ragione ai timori dei mercati finanziari;
  • Tono recente di Powell molto accomodante, per non  spaventare i mercati sul processo di risalita dei tassi: la FED procederà con cautela su questo terreno;
  • Siamo vicini al punto di neutralità, cioè quello oltre il quale non ci saranno più rialzi;
  • Questa prudenza di Powell è piaciuta molto ai mercati, che hanno reagito molto bene, con diffusi rialzi sulle azioni, moderata debolezza del dollaro, e rally delle obbligazioni, che festeggiano più di altre asset class il rallentamento di rialzo dei tassi;
  • Scenario di riferimento moderatamente costruttivo a livello globale; focus sugli USA; nessuna recessione all’orizzonte;
  • Un modesto rallentamento dell’economia usa rallenterebbe il rialzo dei tassi, e farebbe benissimo ai mercati finanziari;
  • Scenario negativo (maginale nelle opinioni) è surriscaldamento dell’economia, con salari in netto aumento, che porterebbe a conseguenze negative sui prezzi e sulle aziende (margini in calo se non si aumentano i prezzi), e che porterebbe la FED ad altri rialzi dei tassi;

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