Cina. Come ha fatto a diventare il leader mondiale nelle energie rinnovabili? | The Economist

La Cina è il più grande emittente del mondo dei gas a effetto serra; ha usato i combustibili fossili per guidare la sua industrializzazione rapida. Allora perché adesso sta investendo miliardi di dollari nella tecnologia verde? The Economist lo spiega bene in questo breve video divulgativo.

La Cina è la nazione che inquina di più non solo in Asia, ma al mondo. Le sue acque, la sua aria ed il suo suolo sono inquinati in maniera massiccia. Perché? Perché la rapida industrializzazione cinese ha sollevato decine di milioni di persone fuori dalla povertà, ma lo ha fatto a caro prezzo.

Dagli anni ’90 del secolo scorso, la Cina ha iniziato una industrializzazione così rapida che forse non si era mai vista prima nella Storia. Forse soltanto l’Inghilterra della prima rivoluzione industriale era cresciuta così velocemente. In alcuni anni, nella prima metà degli anni ’90, e poi fino allo scoppio della crisi del 2007-2008, la Cina è cresciuta fino al 16% l’anno. Per farlo, non ha esitato a creare milioni di fabbriche. Fabbriche che inquinano, ed anche tanto. Fabbriche che, per decenni, non hanno avuto alcun controllo di sicurezza per le emissioni.

Il combustibile fossile della Cina

Questa crescita, quindi, è avvenuta con un altissimo costo ambientale. La crescita cinese si è basata, per l’energia delle fabbriche, essenzialmente su una materia prima: il carbone. E come si sa, il carbone, è il combustibile fossile che sporca ed inquina di più. Questo ha contribuito ad alti livelli di inquinamento dell’aria, soprattutto nelle metropoli come Pechino.

La leadership cinese vede l’inquinamento come una minaccia alla stabilità sociale. I cittadini, infatti, hanno protestato molte volte per l’inquinamento e la bassissima qualità dell’aria. Celebri sono le foto di Pechino con una cappa di smog che forse nemmeno Londra ha mai avuto. Ed ancora di più lo sono quelle del cartello della foto dello skyline della capitale cinese senza smog, onde consentire ai turisti di fare una foto che non mostri il pesante inquinamento.

Il governo è anche preoccupato dell’impatto che tutto ciò può avere sulla salute dei cittadini. A questo proposito, ha lanciato programmi per pulire l’ambiente e migliorare la qualità dell’aria. La leadership cinese riconosce i pericoli che pone il cambiamento climatico, e vede l’opportunità economica nello sviluppare le energie rinnovabili.

Le energie rinnovabili cinesi

Nel 2015, la nazione ha incrementato la sua capacità solare del 74%. In questo modo è diventata il più grande produttore al mondo di energia solare.

Nel 2015, l’ex Celeste Impero ha investito 111 miliardi di dollari nelle energie pulite. E pianifica di incrementare questa quota a 361 miliardi di dollari entro il 2020.

La Cina è riluttante ad abbandonare il carbone, ma comprende molto bene quali siano i costi (ambientali). Mentre l’America torna sui suoi passi in merito agli impegni sul cambiamento climatico, ci sono speranze che il gigante asiatico ne prenda il posto.

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