Investire in Titoli di Stato Italiani è sempre stato considerato un modo per investire in maniera sicura, in realtà non lo è proprio, ma soprattutto, il problema è che i Titoli di Stato non sono tutti uguali…
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Esistono infatti diverse tipologie di titoli di stato. Innanzitutto ci sono quelli più noti, quelli più diffusi , i BTP, cioè dei titoli a tasso fisso che pagano ogni sei mesi una cedola, e che hanno durate che possono arrivare anche a 50 anni.
Quando compro questi titoli so che ricevo una cedola fissa, ma so anche che il prezzo può variare nel corso del tempo.
Ma lo stato emette anche titoli a breve scadenza, che non hanno cedole, che pagano solo un differenziale di prezzo, come i BOT o gli zero coupon, i CTZ, oppure emette anche dei titoli a cedola variabile, cioè titoli che pagano semestralmente una cedola che varia nel tempo
E in particolare, negli ultimi anni, sono diventati gran moda i titoli collegati all’inflazione, sia quella europea sia quella italiana.
Il più noto è il BTP Italia; l’ultimo arrivato invece è il BTP futura, ovvero un titolo che paga una cedola che cresce nel corso del tempo in base a come crescerà il PIL dell’Italia stessa.