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Piazza Affari ancora la peggiore in scia a tensioni per il Referendum. MarketUpdate di IG

Piazza Affari ancora la peggiore in scia a tensioni Referendum - MarketUpdate - 23/11/2016 Borse europee in calo questa mattina in una seduta che riserverà molti dati macro negli Usa alla vigilia del Thanksgiving day. Come consuetudine ormai nelle ultime due settimane, Piazza Affari rimane la peggiore tra le piazze finanziarie europee, con le banche che fanno ancora da capofila nelle vendite, dopo il tentativo di recupero di ieri. I timori di una possibile vittoria del NO continuano a turbare gli investitori, che vedono i maggiori rischi di un simile evento per le banche. Intesa SanPaolo rimane il termometro più attendibile per questo appuntamento. Il titolo è rimbalzato sui 2 euro e questo livello si sta dimostrando un vero e proprio supporto strategico al di sotto del quale il titolo potrebbe mettere nel mirino i minimi post Brexit. Sul fronte valutario, il dollaro congestiona in prossimità dei massimi verso le principali valute mondiali, in attesa dei dati importanti che arriveranno dagli Stati Uniti questo pomeriggio. Il cambio Eur/Usd rimane sulla soglia di 1,06 e i minimi di dicembre 2015 sono vicini. Tra i bond, le tensioni del referendum si ripercuotono stamane anche sui Titoli di Stato italiani, con lo spread Btp-Bund che si è ampliato a 190 pb, mentre quello con la Spagna è ai nuovi massimi da gennaio 2012.

Dopo Trump, prima del referendum: Stefano Gianti intervistato da Angela Antetomaso

Sotto la lente: Stefano GIANTI intervistato da Angela Antetomaso presso CNBC Europe studios di Londra - martedì 15 novembre 2016 Cosa attendersi dopo la vittoria di Trump? Quali scenari a seguito del referendum italiano del 4 dicembre? Quali sono i trend più marcati da sfruttare sui mercati valutari?

Adesso riflettori su petrolio e OPEC. Filippo Diodovich di IG Italia

Video analisi di Filippo Diodovich www.ig.com Passata la settimana delle banche centrali l’ottava corrente è dominata dalle attese degli investitori sull’esito del meeting informale dell’OPEC in Algeria durante il Forum Internazionale dell’Energia. Secondo indiscrezioni ci sarebbero state nelle ultime ore delle negoziazioni con l’Iran per convincere il governo di Teheran ad avvicinarsi alle posizioni degli altri membri dell’OPEC, favorevoli a un congelamento della produzione. Noi crediamo che la debolezza del dollaro e i problemi alla produzione in Libia per il controllo delle piattaforme petrolifere di Ras Lanuf dovrebbero attenuare le pressioni sui membri OPEC per siglare un accordo nel brevissimo. La riunione ad Algeri come le trattative di Doha dovrebbero concludersi con un nulla di fatto. Ci aspettiamo, quindi, che i corsi dell’oro nero rimarranno nel trading range 43-50 dollari al barile ancora a lungo. Dal punto di vista macro la settimana non è particolarmente ricca di dati. Dagli Stati Uniti ordini di beni durevoli, vendite al dettaglio e stima finale sul PIL del secondo trimestre e soprattutto il primo dibattito Clinton-Trump in vista delle presidenziali di novembre. Da un punto di vista tecnico l’andamento del cambio eurodollaro è stato contenuto in un triangolo. Dopo aver testato il limite inferiore della configurazione possibile il raggiungimento di quello superiore. Una vittoria al di sopra della resistenza a 1,1250 getterebbe le basi per un allungo in direzione di 1,13. Discorso diverso in caso di cedimento di 1,12 preludio a un ritorno verso 1,1150. Il cambio dollaroyen continua ad avvicinarsi al supporto strategico di lungo periodo posizionato a 99,50. L’eventuale cedimento di tale sostegno darebbe ulteriore forza alle pressioni ribassiste, creando i presupposti per una estensione della discesa verso i target a 96. Segnali di crescita solo sopra 102. Il brent non ha evidenziato particolare volatilità dopo i forti movimenti registrati a luglio e agosto. Una violazione al ribasso dei supporti a 45 dollari sarà la condizione che permetterà ai prezzi di scendere verso 42. Indicazioni positive giungeranno, invece, con una vittoria di 48,50 per obiettivi a 50 dollari.

Lo sguardo sui mercati con la riunione della BoE e gli NFP

Video analisi di Filippo Diodovich https://www.ig.com Dopo la tanto attesa pubblicazione degli stress test dell’EBA venerdì notte i mercati possono tornare a guardare altri temi importanti soprattutto relativi alle politiche monetarie delle banche centrali. In settimana si riunirà il Consiglio Monetario della Bank of England. Avremo, infatti, quello che viene chiamato il Super Thursday con le decisioni della BoE e la pubblicazione dell’inflation report. Le nostre attese sono per un taglio dei tassi di 25 punti base dallo 0,50% allo 0,25%. Attenzione quindi alle coppie valutarie con sterlina che evidenzieranno forte volatilità. Settimana importante anche per la Federal Reserve. Molti dati macroeconomici saranno pubblicati in ottava che potranno dare informazioni sulle prossime mosse della principale banca centrale mondiale. Riflettori soprattutto puntati sui non farm payrolls di venerdì. In Europa le cifre macro più interessanti saranno quelle sugli indici prospettici PMI. Da un punto di vista grafico il cambio eurodollaro si è stabilizzato dopo il forte rialzo del 29 luglio. L'eventuale superamento della resistenza a 1,12 getterebbe le basi per un allungo in direzione della trendline ribassista partita dai top di maggio al momento in transito a 1,1260. Discorso diverso in caso di cedimento del supporto a 1,1070 preludio a una discesa in direzione di 1,096. Settimana importante per il cable, il cambio dollaro sterlina/dollaro statunitense potrebbe mostrare fortissima volatilità per la riunione della Bank of England. La violazione al ribasso del sostegno a 1,3060 creerebbe i presupposti per una estensione della flessione verso 1,28, minimi di luglio. Segnali positivi sopra 1,3482. Continua il movimento rialzista del Germany30 arrivato a superare i 10400 punti. L’indice tedesco sembra puntare i picchi degli ultimi 7 mesi a 10532 registrati il 21 aprile. Attenzione a una fisiologica correzione dei prezzi dopo aver toccato quella resistenza. Discese fino a 10200 resterebbero, comunque, compatibili con lo scenario rialzista di breve.

Brexit. Una breve storia della sterlina | WEF

La Brexit ha posto l’accento del mondo sul Regno Unito, e sulla sua uscita dall’Unione Europea. Ma forse qualcuno non si ricorda che già la Gran Bretagna aveva uno status speciale in seno alla UE. Pur aderendovi, non aveva adottato l’euro, ma aveva mantenuto la sua valuta, la sterlina, che tra l’altro è una delle […]

Indici PMI bene in Germania ma deludono in Eurozona e UK

Video Analisi di Filippo Diodovich https://www.ig.com Oscillazioni sui mercati azionari e valutari dopo la pubblicazione degli indici PMI. In Germania gli indici sono stati particolarmente positivi e superiori alle attese. La Brexit e gli attentati terroristici in Francia non hanno colpito l'espansione delle attività economiche nel paese tedesco. In Germania le aziende hanno segnalato il più rapido tasso di crescita della produzione nel 2016, evidenziando uno dei maggiori aumenti dei liuvelli occupazionali degli ultimi 5 anni. L'ottimismo sulla Germania (ma in parte anche sulla Francia) è stato annullato da un deludente indice PMI su Eurozona che si è avvicinato sui valori minimi degli ultimi 18 mesi. Male anche l'indice PMI UK sotto i 50 punti e sui minimi degli ultimi 7 anni. Le attese erano comunque per un indice su vlaori bassi. Il Germany 30 è stato l'indice che ha evidenziato le oscillazioni più forti. Dopo aver toccato un massimo sopra 10150 è sceso rapidamente. Consideriamo il ribasso ancora fisiologico dopo le forti accelerazioni delle sedute precedenti. L'eurodollaro si attestato a 1,1034. Forte calo per il cable sceso fino a 1,3180.

Caos in Turchia, soffre la lira | IG Italia

Video Analisi di Filippo Diodovich https://www.ig.com Ancora tensioni sui mercati. Gli investitori stanno guardando con preoccupazione agli sviluppi della crisi turca. Dopo il colpo di stato fallito venerdì il presidente Erdogan sta continuando operazioni di epurazione non solamente nei vertici militari ma anche nelle classi dirigenti della società civile turca. Operazioni che spaventano gli alleati occidentali e mettono in serie pericolo la stabilità politico-economica del paese. Male la Borsa di Istanbul ma forti perdite soprattutto per la lira turca. Il cambio USDTRY è salito fino a 3,04 vicino ai massimi di 3,07 segnati nel settembre 2015. Anche il cambio EURTRY è in crescita a 3,32. Attenzione anche a Piazza Affari ai titoli legati con rapporti commerciali con la Turchia come Astaldi Cementir e Unicreit. Salgono inoltre le attese per il meeting della BCE di domani. Come la BoE anche Draghi dovrebbe rimandare ogni azione nei prossimi meeting. Anche un possibile aggiustamento del piano di QE dovrebbe essere posticipato. L'EURUSD è leggermente debole sotto 1,10.

Investire d’estate, opportunità nel mercato dei cambi

Intervista presso CNBC London Studios con Angela Antetomaso: - effetti post Brexit - politica monetaria BoE, Fed, BCE e Paesi Emergenti

Referendum #Brexit in UK: cosa cambia? Risponde Aletti Gestielle SGR

La decisione degli elettori britannici di uscire dall’Unione Europea sta portando a conseguenze traumatiche sui mercati globali. La sterlina è scesa ai minimi degli ultimi trenta anni a questa parte, mentre la borsa di Londra e tutte le principali piazze continentali bruciano miliardi. Soprattutto Milano. Cosa sta succedendo? Cosa dobbiamo aspettarci? Ascoltiamo gli esperti di Aletti Gestielle […]
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