Il noto organismo di rating spiega alcuni concetti indispensabili per investire, facendo del vero e proprio fitness finanziario. Morningstar dedica una settimana speciale a questo argomento.
Sulla base di anni di ricerca indipendente hanno raccolto 5 lezioni utili. Secondo loro queste sono indispensabili per aiutare gli investitori a raggiungere i propri obiettivi finanziari.
Il fondatore di Vanguard John Bogle ha scritto anni fa che “noi investitori come gruppo otteniamo esattamente ciò che non paghiamo. Quindi, se non paghiamo niente, otteniamo tutto.”
Le commissioni sono sempre un ottimo punto di partenza nella selezione di un investimento. E’ uno dei pochi dati conosciuti oggi che sappiamo essere valido anche domani. I numeri parlano chiaro. Le commissioni sono un fattore in grado di predire con straordinaria efficacia il successo dei fondi.
Il vero cambiamento strutturale è lo spostamento dei patrimoni verso prodotti a basso costo, come ETF o fondi indicizzati. Spesso, tra l’altro, questi producono rendimenti migliori dei concorrenti a gestione attiva. In tutti i mercati e i periodi considerati il tasso di successo degli investitori aumenta sempre semplicemente spostandosi verso i comparti con le commissioni più basse della propria categoria.
L’emotività è una variabile importante nelle decisioni di investimento. Si dice spesso che il peggior nemico dell’investitore è se stesso. Non a caso il campo della psicologia cognitiva ha portato ad una migliore comprensione dei mercati. Ne è conseguita la nascita della finanza comportamentale.
Per misurare l’efficacia delle scelte di investimento dei risparmiatori Morningstar pubblica da anni uno studio intitolato “Mind the gap”. L’anno scorso ha esaminato quanto è largo il gap in Europa. Una parte dei rendimenti dei fondi viene persa per strada a causa delle decisioni errate di timing degli investitori. Questa differenza è tanto più ampia nelle categorie più volatili. Insomma, lasciarsi trainare dal saliscendi dei mercati è il modo migliore per distruggere la propria ricchezza. È invece importante restare ancorati ai propri obiettivi di lungo termine, senza soccombere all’emotività dei mercati.
Talvolta, la cosa migliore da fare è non fare assolutamente niente.
Come affrontare le complessità legate alla costruzione di un portafoglio veramente diversificato.
Il team di analisti di Morningstar ha pubblicato una serie di ricerche negli anni passati in cui si raccomanda un approccio olistico alla costruzione dei portafogli: ciò significa considerare nelle scelte di investimento variabili importanti, ma a volte ignorate. Per esempio il proprio capitale umano, la ricchezza previdenziale, il patrimonio immobiliare, oltre alla tolleranza al rischio e al proprio orizzonte temporale di investimento.
All’inizio la ricchezza individuale consiste prevalentemente del proprio capitale umano, che declina con l’avanzare dell’età. Viene poi sostituito dal capitale previdenziale, immobiliare e finanziario.
In sostanza, se la diversificazione è un criterio fondamentale per la gestione del risparmio, per diversificare veramente nessun portafoglio può essere pensato come un’isola.
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