Finanza e cucina. Un binomio curioso | Professione Finanza

Finanza e cucina. Un binomio curioso | Professione Finanza

Alessandro Borghese, noto chef e conduttore televisivo, si confronta con Luca Mercogliano di 4Timing Sim al PFEXPO 2017 di Milano. L’argomento è il binomio finanza e cucina, definito curioso, ma con molti più punti in comune di quanti si pensi.

Binomio finanza e cucina, affinità e differenze

Ragionando sulle assonanze tra finanza e cucina, abbiamo trovato che tante cose sono simili. Innanzitutto, il menù da costruire per un cliente. In entrambi i casi noi abbiamo dei clienti. Entrambi i professionisti, chef e consulente finanziario, hanno a che fare con una clientela privata. Devono saper ascoltare, capire e comprendere le esigenze, i gusti e le richieste della clientela. Quindi, creare un’offerta che non sia standardizzata, ma personalizzata. Che soddisfi a 360°, non dal punto di vista di un singolo piatto, ma costruendo un intero menù.

Uno chef, un consulente, un professionista che sappia soddisfare le esigenze del cliente. Ma cosa chiedono i clienti?

I clienti hanno gusti molto vari. Viaggiano, conoscono, ci sono i media che informano ed influenzano. Se è giovane, magari è abituato a rischiare un po’ di più, sia finanziariamente che gastronomicamente. Quindi richiede qualcosa di più saporito, forte, aggressivo. Il cliente che invece va avanti col tempo sceglie una strategia diversa, sia per se stesso che dal punto di vista finanziario, Noi dobbiamo valutare quali siano gli ingredienti giusti da proporgli per costruire un menù equilibrato, dal giusto apporto calorico. Questo vale anche per la parte finanziaria.

In questo caso, un portafoglio complessivo che tenga conto di quelle che sono le esigenze ed i rischi. Quindi un cambiamento dei gusti nel corso delle preferenze (vita) del cliente. Ma anche un cambiamento degli ingredienti. Così come ci sono contaminazioni in cucina, le abbiamo anche in finanza. Per esempio, il mondo obbligazionario. Fino ad ieri un grado di rischio contenuto e certo, oggi una variabile impazzita a causa dei tassi di interesse.

Quali sono la tre caratteristiche che deve avere un buon chef ed un buon consulente?

Lo chef deve conoscere il mercato, la materia prima, gli ingredienti e le tecniche di cottura. Applicarle poi al menù del cliente. Avere un background del cliente fidelizzato, onde proporgli il menù perfetto per le sue esigenze.

Un consulente, parimenti, deve saper ascoltare, comprendere ed interpretare le esigenze del cliente. Essere anche creativo, riuscire a sopperire alla eventuale mancanza di un ingrediente fornendo un risultato uguale o simile nei confronti delle esigenze del cliente.

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