Discorso introduttivo di Mario Draghi alla conferenza ESRB.
80 istituzioni sono membri dell’ESRB, ed è questa diversità che è la nostra forza. L’ESRB può avere una visione olistica del sistema finanziario europeo, e questa visione d’insieme è un altro punto di forza.
L’ESRB condivide conoscenze ed esperienze. E’ un hub informativo ed un forum per discutere di politiche da implementare. Viste le sue caratteristiche, l’ESRB si è focalizzato sulle sfide poste dalla struttura del sistema finanziario europeo. Due cose vanno poste in evidenza. La prima è l’estenzione del sistema di “shadow banking” in Europa, la seconda la crescita del settore non bancario.
Un post di due anni fa dell’ESRB già poneva l’accento sulla “sovrabanchizzazione” europea, fenomeno che aveva superato la dimensione del mercato dei capitali. Nel 2008 il rapporto asset bancari/mercati equity e privati dei bond era di 4. Per contrasto, negli States era spotto a 1, ed in Giappone sotto a 2.
Le banche finanziano le PMI, e devono continuare a farlo, ma il lending bancario è prociclico. Cresce troppo quando l’economia si espande, si restringe troppo quando questa si contrae. Di conseguenza, dopo una crisi economica, nazioni con sistemi puramente bancari soffrono più di quelle con sistemi misti.
Il messaggio è chiaro: meglio finanziare l’economia attraverso più canali che contare solo su uno. L’ESRB supporta in pieno l’unione del mercato dei capitali. Rimuoverne le barriere aiuterebbe i cambiamenti nella struttura del sistema bancario. Il mercato dei capitali ed altri sistemi finanziari non bancari sono cresciuti in comparazione alle banche. Questa crescita può migliorare l’accesso al credito delle aziende, e consentire di disperdere eventuali perdite su più fronti.
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