I laboratori di ricerca IRBM di Pomezia stanno sviluppando un vaccino contro il coronavirus. Abbiamo parlato con Stefania Di Marco, che guida il team di ricercatori.
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I laboratori di ricerca IRBM di Pomezia – in collaborazione con lo Jenner Institute dell’Università di Oxford – stanno sviluppando un vaccino per il Covid-19. E sono a buon punto. La dottoressa Stefania Di Marco, alla guida della squadra di ricercatori al lavoro per individuarlo, ci spiega come funziona questo vaccino.
“Il vaccino che stiamo cercando di mettere a punto è basato su delle modifiche che stiamo facendo a un adenovirus (un virus che può causare una comune malattia simile al raffreddore, ndr.), che viene reso totalmente innocuo e viene usato come contenitore, per inserire al suo interno un pezzo di DNA, che corrisponde alla proteina di superficie del coronavirus”, spiega la dottoressa ai nostri microfoni. “Una volta che il vaccino sarà pronto e verrà iniettato nell’uomo, attraverso un’iniezione intramuscolo, l’individuo produrrà degli anticorpi, contro questa proteina di superficie. In questo modo l’individuo avrà già degli anticorpi e una risposta immunitaria in grado di neutralizzare il virus”.
Ma, tempisticamente parlando, quando questo vaccino potrebbe essere pronto?
“Realisticamente noi dovremmo riuscire a produrre il vaccino per prima dell’estate”, risponde Di Marco. “Visto che adesso è stata dichiarata la pandemia e può quindi essere accettata l’omissione della sperimentazione animale, si può iniziare direttamente la sperimentazione umana. Nelle mani dei pazienti ci vorranno circa uno o due anni“.
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