Intervista ad Alberto Cattaneo, del team delle gestioni patrimoniali Ersel, in merito allo scenario macroeconomico globale e i riflessi sui mercati finanziari.
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Nei primi 20 giorni di gennaio il clima sui mercati finanziari è stato decisamente disteso. Sono quindi proseguite le tendenze che già si erano evidenziate in parte durante tutto il 2019, e le attività di rischio sono salite, e la volatilità si è mantenuta bassa.
Fattori alla base di questo movimento sono quelli che noi avevamo già evidenziato alla fine dell’estate scorsa, quindi ampia liquidità fornita dalle banche centrali, un inizio di ripresa economica, con gli indicatori anticipatori che segnano una svolta nel ciclo economico mondiale ed anche la tregua firmata tra Stati Uniti e Cina.
Tutto però è cambiato con l’avvento del coronavirus in Cina. Questo ha avuto degli impatti immediati sui mercati finanziari, tant’è che abbiamo avuto delle correzioni improvvise, rapide, sulle borse sia dell’area cinese, ma anche sull’intero scacchiere internazionale. In questo momento, chiaramente, la paura dei mercati è quella di effetti sull’economia di un certo tipo della della nuova epidemia virale. Dovrebbero, però, per poter quantificare questo tipo di effetti, avere una quantificazione dal punto di vista sanitario dell’impatto del virus. Al momento questo tipo di informazioni manca, perché le autorità sia locali cinesi che internazionali, sono alla ricerca di importanti parametri circa la pericolosità di questa malattia.
Quindi non è possibile passare alla fase successiva, la quantificazione economica di quest’epidemia nei mesi futuri. Quello che possiamo dire è che gli effetti economici possono essere di una certa rilevanza, e anche quelli sui mercati finanziari, però dovrebbero essere transitori, ovvero una volta che si è quantificato, si è capito l’importanza del virus, e si è visto che seguono un naturale svolgimento di espansione e poi di stabilizzazione, e poi, infine, di assenza di nuovi contagi, ecco che dovrebbe ritornare il sereno sui mercati finanziari. Questa potrebbe essere una possibile ipotesi interpretativa di quanto potrebbe accadere nei mesi successivi.
Quello che possiamo dire già fin da adesso, in assenza di una quantificazione corretta del dimensionamento della pericolosità del virus, è che le banche centrali si manterranno con un atteggiamento accomodante proprio perché si è aggiunto un nuovo
fattore di incertezza sullo scacchiere internazionale, e questo dovrebbe consentire, determinare un atteggiamento ulteriormente espansivo, un proseguimento delle tendenze espansive nelle principali banche centrali a livello mondiale.