Mercati. Cautela; rimanere costruttivi | Kairos Partners SGR

Alessandro Fugnoli, Strategist di Kairos, analizza gli effetti della pandemia di coronavirus, le conseguenze sui mercati e cosa fare in presenza di questo quadro.

I danni della pandemia

Possiamo immaginare gli effetti della pandemia di coronavirus come distribuiti in tre cerchi concentrici. Il primo cerchio è la Cina centrale, dove i danni umani ed i danni economici sono molto seri, e si protrarranno presumibilmente per tutto il primo semestre. Il secondo cerchio è la Cina nel suo insieme, dove i danni umani per fortuna sono molto più contenuti, ma i danni economici sono comunque rilevanti perché abbiamo contemporaneamente uno shock da offerta, dovuto al fatto che le imprese o sono chiuse o producono meno, e uno shock da domanda, dovuto al fatto che si consuma di meno, si esce di meno, e quindi la domanda nel suo complesso scende, e il terzo cerchio è il resto del mondo, dove gli effetti umani per il momento non non sono rilevanti. Gli effetti economici sono una rottura, in certi casi, della catena della supply chain, della catena produttiva, che per molti prodotti ha qualche componente proveniente dalla Cina, e quindi qualche ritardo nella produzione, che avvertiremo nei prossimi mesi, e una caduta dei prezzi delle materie prime che la Cina importa di più, in parte il petrolio, ma per il resto gli effetti sono da considerare contenuti.

Le contromisure

La pandemia ha provocato una risposta molto pronta e decisa da parte delle autorità monetarie cinesi, molto energica, che sembra avere stabilizzato anche i mercati finanziari, e nel resto del mondo sta causando, sta stimolando un atteggiamento ancora più espansivo da parte delle altre banche centrali. L’atteggiamento all’inizio dell’anno era quello “abbiamo già fatto quello che dovevamo fare l’anno scorso, abbiamo tagliato i tassi, ora le cose sono a posto e l’economia dovrebbe riprendere”. Ora l’atteggiamento è “l’economia sta riprendendo, ma siamo pronti, in qualsiasi emergenza, o anche in presenza di dati cinesi deboli, a riconsiderare il nostro atteggiamento e ad abbassare i tassi ulteriormente.”

Che fare

Considerando questi due fattori insieme, cioè il danno economico, ma il supporto monetario e quello psicologico dovuto al fatto che si ritiene che, in ogni caso, sia a livello monetario che a livello fiscale, ci sarà disponibilità in tutto il mondo ad aiutare economia e mercati, i mercati si sono lasciati quasi già adesso alle spalle il problema del dell’epidemia, e psicologicamente sono perfino pronti a raggiungere nuovi massimi in tempi relativamente brevi. Che fare in presenza di questo quadro? Il suggerimento è di non cedere al pessimismo, rimanere costruttivi, ma non esagerare anche nella voglia di approfittare di questa discesa dei prezzi che c’è stata, e di mantenere una certa cautela almeno per qualche altra settimana, perché non siamo ancora sicuri che la pandemia sia stata perfettamente circoscritta, e quindi non siamo ancora sicuri che gli effetti nel resto del mondo siano zero. In sintesi, quindi, rimanere costruttivi, ma attendere ancora almeno due, tre settimane prima di rientrare aggressivamente sui mercati.

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