Buona accoglienza dell’Eurogruppo alla proposta franco-tedesca sul bilancio unico per l’ economia dell’eurozona. Ma riguarderebbe solo gli Stati che rispettano le regole fiscali UE. La reazione piccata di Matteo Salvini.
Una riforma “rivoluzionaria“, considerando che solo l’anno scorso non se ne poteva parlare: Francia e Germania esprimono soddisfazione per la buona accoglienza all’Eurogruppo straordinario di Bruxelles, della loro proposta per un bilancio unico dell’eurozona.
Risorse che serviranno a colmare i gap fra i vari Paesi della moneta unica, permettendo ad Eurolandia di resistere a shock finanziari futuri.
Verrà discussa insieme ad altre riforme nella riunione del 3 dicembre. Prevede che questo budget, alimentato da una tassazione dedicata e contributi dei singoli Stati, dovrà essere co-gestito dai governi della zona euro, che prepareranno un piano d’investimenti destinati a ricerca, sviluppo e innovazione, e la Commissione, che dovrà approvarli. Potranno beneficiarne solo gli Stati che rispetteranno le regole fiscali dell’Unione. E ovviamente in questo momento l’Italia si sente chiamata in causa.
Matteo Salvini ha già reagito affermando: “Se danneggia l’Italia, come pare, non avrà mai il nostro consenso“.
L’idea è quella di creare un bilancio unico dell’Eurozona che escluda chi non vuole rispettare il patto di stabilità. Un progetto che non piacerà a Roma, in un momento in cui la Finanziaria italiana per il 2019 rischia di far scattare una procedura per deficit eccessivo. Il Fondo elargirà infatti investimenti per lo sviluppo soltanto a quei Paesi dell’area euro che presentano conti pubblici dentro i parametri concordati con Bruxelles.
Il nuovo documento, di due pagine, di cui ha dato anticipazione Der Spiegel e il Financial Times, precisa: «I Paesi membri (..) potranno ricevere sostegno dal bilancio della zona euro sole se adottano politiche in rispetto dei loro obblighi secondo il quadro di coordinamento delle politiche economiche europee, incluse le regole di bilancio».
Già oggi l’Unione può bloccare l’erogazione di fondi agli Stati membri che non rispettano le regole di bilancio e siano sottoposti a una procedura di infrazione. Una regola applicata qualche anno fa a Spagna e Francia ma solo formalmente perché poi nessun fondo è stato bloccato. In passato riserve sulla creazione di un budget della zona euro separato da quello Ue erano state espresse dai paesi nordici guidati da Olanda e Finlandia, che temono l’aumento delle contribuzioni. Ma a Berlino sono ottimisti: secondo fonti del governo federale, l’intesa franco-tedesca crea buone premesse perché l’idea del bilancio dell’Eurozona venga accettata dagli altri partner. La decisione politica spetta al Consiglio dei capi di stato e di governo a »Bruxelles il 13 e 14 dicembre.