Adam Fleming è stato sveglio tutta la notte a leggerlo ed a digerirlo – ecco l’accordo sulla Brexit riassunto in due minuti.
Theresa May è riuscita a ottenere l’approvazione del suo Gabinetto sul progetto di testo di un accordo sulla Brexit, poco dopo aver rilasciato il testo al pubblico. Quindi cosa dice quest’ultimo? Dopo mesi di trattative, viene elaborato un accordo sulla Brexit. Theresa May ha superato il primo ostacolo: ottenere l’approvazione del Consiglio dei Ministri. Ma c’è ancora una montagna da scalare, con l’UE 27 ed i parlamentari che ancora devono approvare il progetto. Cosa dice il documento? Sono stati rilasciati due documenti. Il primo riguarda l’argomento: “Progetto di accordo sul ritiro del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità europea dell’energia atomica“. Il primo documento è composto da 585 pagine, e può essere letto integralmente QUI. Il secondo documento è intitolato: “Schema della dichiarazione politica che definisce il quadro per le future relazioni tra l’Unione europea e il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord“. Questo documento ha una lunghezza di otto pagine, e può essere letto integralmente QUI.
Mentre si esaminano i vasti testi, ecco alcuni punti chiave su ciò che sappiamo finora:
Alcune fonti indicano che potremmo ancora vedere alcune dimissioni dal Gabinetto: Laura Kuenssberg della BBC ha twittato: “Il governo ha raggiunto una posizione collettiva, ma certamente non unanime. Mi hanno detto che 9 ministri hanno parlato contro l’accordo: Fox, Hunt, Williamson, Penny Mordaunt, Javid, Leadsom, Evans, Mordaunt e Grayling“. Oggi Theresa May affronterà la Camera dei Comuni, che sicuramente vedrà una sessione difficile e calda. Il prossimo grande ostacolo sarà il vertice unico straordinario dell’UE il 25 novembre. Dopodiché, la signora May affronterà ancora la sua più grande battaglia: passare il conto attraverso la Camera dei Comuni, che si dice debba avvenire all’inizio di dicembre. Se non venisse votato, ci troviamo di fronte alla possibilità di un no-deal, od all’estensione dei termini dell’articolo 50 per consentire più tempo di negoziazione. Se avesse successo, e venisse votato, questo ha lo scopo di concedere tempo sufficiente per la ratifica del disegno di legge prima della scadenza del 29 marzo.