Il presidente della BCE Mario Draghi e il vicepresidente Luis de Guindos illustrano le decisioni di politica monetaria del Consiglio direttivo e rispondono alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa a Riga.
Sin dall’avvio del programma di acquisto di attività (PAA) nel gennaio 2015, il Consiglio direttivo ha subordinato gli acquisti netti di attività nell’ambito del PAA all’entità dei progressi in direzione di un aggiustamento durevole del profilo dell’inflazione verso livelli inferiori, ma prossimi, al 2% nel medio termine. Oggi il Consiglio direttivo ha svolto un attento esame dei progressi compiuti, tenendo conto anche delle ultime proiezioni macroeconomiche degli esperti dell’Eurosistema, delle misure delle pressioni su prezzi e salari e delle incertezze relative alle prospettive di inflazione.
Sulla base di questa valutazione, il Consiglio direttivo ha concluso che finora i progressi verso un aggiustamento durevole dell’inflazione sono stati considerevoli. Con un buon ancoraggio delle aspettative di inflazione a più lungo termine, il vigore di fondo dell’economia dell’area dell’euro e il perdurare di un ampio grado di accomodamento monetario danno motivo di confidare che in futuro l’inflazione continui stabilmente a convergere verso i livelli perseguiti; e che tale convergenza perduri anche dopo la graduale liquidazione degli acquisti netti di attività.
Il Consiglio direttivo ha quindi assunto le decisioni seguenti.
Innanzitutto, per quanto riguarda le misure non convenzionali di politica monetaria, si continuerà a effettuare acquisti netti nell’ambito del PAA all’attuale ritmo mensile di 30 miliardi di euro sino alla fine di settembre 2018. Si anticipa che, dopo settembre 2018, se i dati più recenti confermeranno le prospettive per l’inflazione a medio termine, si ridurrà il ritmo mensile degli acquisti netti di attività a 15 miliardi di euro sino alla fine di dicembre 2018; in seguito, si porrà termine agli acquisti netti.
In secondo luogo, si intende proseguire la politica di reinvestimento del capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA per un prolungato periodo di tempo dopo la conclusione degli acquisti netti di attività; in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.
Infine, si è deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento della BCE; ci si attende, inoltre, che si mantengano su livelli pari a quelli attuali almeno nell’orizzonte dell’estate 2019. In ogni caso finché ciò sarà necessario per assicurare che l’evoluzione dell’inflazione resti in linea con le attuali aspettative di un profilo di aggiustamento durevole.
Le decisioni di politica monetaria odierne preservano l’attuale ampio grado di accomodamento monetario che assicurerà che l’inflazione continui stabilmente a convergere verso livelli inferiori, ma prossimi, al 2% nel medio termine. Serve ancora uno stimolo significativo da parte della politica monetaria per sostenere l’ulteriore accumularsi di pressioni interne sui prezzi e la dinamica dell’inflazione complessiva nel medio periodo. Tale sostegno continuerà a derivare dagli acquisti netti di attività sino alla fine dell’anno; dalle notevoli consistenze acquistate e dai reinvestimenti a esse collegati, nonché dalle indicazioni prospettiche rafforzate sui tassi di interesse di riferimento della BCE. In ogni caso, il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello perseguito dal Consiglio direttivo.
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