Le banche ed il rincaro dei costi | Q Consulenze Finanziarie

Alcuni suggerimenti per fronteggiare l’aumento dei costi addebitati dalle banche. Perché sta succedendo tutto questo, ed in maniera generalizzata?
Con Paolo Giovanardi di Q Consulenze parliamo del rincaro dei costi del conto corrente. Infatti, la fine del 2019 ha portato un generale rincaro dei costi di tenuta dei conti correnti bancari, ma qual è il motivo?

Dobbiamo considerare che i tassi sono negativi già da vari anni, in particolare il tasso di riferimento, che è l’euribor, e anzi è in ulteriore calo quindi, da un tasso zero sul quale eravamo alcuni anni fa, oggi siamo a circa -0,5%. Le previsioni sono di una certa stabilità o addirittura un ulteriore calo. Se da una parte questo avvantaggia chi si indebita, quindi i famosi contraenti dei mutui, dall’altra per le banche è sicuramente un mancato guadagno, e naturalmente questo si ripercuote sull’anello finale del rapporto commerciale, che sono i clienti. In alcune banche, sempre più numeroso è il numero delle barche che fa così, e soprattutto in centro e nord Europa, questi tassi vengono pari pari trasferiti sui clienti, che quindi hanno
tassi di remunerazione negativi sui conti correnti. A livello italiano, e quindi nel sud dell’Europa, questo ancora non sta accadendo, ma si assiste sostanzialmente allo stesso processo, cioè i tassi sullo 0, ma si ribaltano costi aggiuntivi sui clienti che, quindi, allo stesso modo vengono a pagare il tasso negativo.

Quali sono le voci di costo maggiormente interessate?

Sono sostanzialmente due le voci a cui fare un po più di attenzione, sicuramente più attenzione. Sono i famosi canoni di conto corrente, che sono stati adeguati dalla maggior parte delle banche, ovviamente al rialzo, e anche i singoli costi per operazione. Bisogna fare attenzione a quelle famose comunicazioni che si chiamano proposta di modifica unilaterale del contratto, che in sé è un po’ una contraddizione in termini, dove vengono evidenziate in grassetto le voci che subiscono un adeguamento. Oggi come riferimento possiamo fare, ad esempio, un costo di 50, 60, 70 euro come un costo medio di mercato; quando troviamo, mi riferisco al canone di conto corrente, quando troviamo spese che in capo a un anno sono superiori, diciamo che ci possono essere sicuramente dei margini a nostro favore.

Una maggiore, chiamiamola “anzianità del conto corrente” è sinonimo di maggior tutela?

Questo è un po’ un mito da sfatare, nel senso che in realtà, ed è un’indagine che è stata fatta a livello nazionale, e che ha portato avanti anche il Sole24Ore, i clienti che sono, che hanno una maggiore anzianità di tenuta conto… si è preso a riferimento ad esempio i clienti decennali, hanno mediamente condizioni decisamente peggiorative rispetto ai clienti nuovi. Quello che premia è sostanzialmente o fare un po’ il giro delle banche, oppure che forse è ancora più utile, venire un po’ a contrattazione con la banca stessa, e chiedere ogni tanto un adeguamento al ribasso dei canoni di conto corrente

Quindi i conti gratuiti forniti anche online sono in via di estinzione, a questo punto…

Anche questo è in via d’estinzione, perché è sempre meno banche, anche proprio quelle online, che di fatto hanno costi di gestione nulli da parte dell’istituto, ormai sono in via di estinzione. Il richiamo che noi cerchiamo di fare è sempre quello di stare attenti ai costi dei conti correnti ma, come abbiamo visto soprattutto negli ultimi mesi, porre sempre maggiore attenzione alla solidità dell’istituto, per non incorrere il rischio di avere un conto corrente quasi gratis, ma con una barca in difficoltà, e che quindi ci può portare a sorprese negative. Quindi, sicuramente attenzione ai costi e valutare se ogni tanto andare a chiedere un po’ un adeguamento alla propria banca, ma soprattutto attenzione ai bilanci delle banche, in modo da non correre il
rischio per i propri risparmi e della propria famiglia.

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