IG Italia

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Apple delude, MPS ancora preda della volatilità. La Market Update di IG Italia

http://bddy.me/2eR7NNB Apple delude, MPS ancora preda della volatilità - Market Update - 26/10/2016 Proseguono in calo le borse europee che questa mattina sembrano risentire della debolezza di Wall Street di ieri sera. Alle trimestrali deludenti di ieri si è aggiunta quella di Apple, che ha chiuso l'esercizio fiscale 2016 con il primo calo del fatturato dal 2001 ad oggi. I conti del colosso tecnologico sono stati tutto sommato buoni, anche se gli operatori guardano con scetticismo la riduzione del margine operativo per il prossimo trimestre e il costante calo dei ricavi. A indebolire il mercato è stata anche la discesa del petrolio, riposizionatosi sotto i 50 dollari. Il flusso di trimestrali inizia a intensificarsi anche in Europa, con vari titoli questa mattina oggetto di forti vendite. Intanto continua a rimanere preda della volatilità Banca Monte dei PAschi di Siena, che ieri ha evidenziato escursioni di prezzo comprese tra +26% a -23%, passando gran parte della seduta sospesa. Questa mattina il titolo è sceso è tornato sulla soglia di 25 centesimi, salvo poi rimbalzare e tornare sopra i 30 centesimi. Al di là del piano industriale, il mercato continua a guardare con attenzione all'evoluzione del road show delle prossime settimane e al piano di conversione dei bond subordinati. Nonostante l'eliminazione del diritto d'opzione, il titolo potrebbe tentare di recuperare terreno se queste due operazioni dovessero avere un buon riscontro da parte degli investitori istituzionali. Abbassando la porzione di aumento riservata al pubblico a 1 miliardo, dai 5 attuali, contribuirebbe, infatti, a ridurre considerevolmente l'effetto diluitivo degli attuale azionisti. Strategiche saranno quindi le prossime settimane. Sugli indici, Dax e FtseMib correggono dopo il test alle resistenze strategiche collocate rispettivamente a 10.800 punti e 17.400 punti. Ci aspettiamo almeno una settimana ancora di recupero soprattutto se i dati statunitensi sul Pil e sugli ordini di beni durevoli dovessero battere le attese.

Referendum Costituzionale: quali saranno gli effetti sui mercati? La view di IG Italia

Il prossimo 4 Dicembre l’Italia andra’ alle urne per votare il referendum costituzionale sulla riforma “Renzi-Boschi”. Filippo Diodovich, Market Strategist ad IG, discute l'impatto che un 'si' e di un 'no' avranno su mercati, banche ed economia.

Stati Uniti sotto la lente, PIL e Trimestrali, attesa per Apple. Il punto di Filippo Diodovich per IG Italia

Video Analisi di Filippo Diodovich http://bddy.me/2exaqq7 Avvio di ottava in rialzo per le Borse europee dopo anche i brillanti indici PMI di ottobre. Secondo i dati di Markit Economics il tasso di crescita economica dell’Eurozona di ottobre ha toccato il valore record dell’anno in corso, legato al forte ritmo di espansione in Germania. Bene la Spagna dopo il via libera dei socialisti a dare mandato a Mariano Rajoy per formare un nuovo governo evitando così le terze elezioni politiche in poco tempo. In Italia forti acquisti su Banca Mps dopo già il forte rialzo della scorsa settimana. Oggi il CdA discuterà il piano industriale. Tanti eventi economici in settimana. Dalle importanti cifre trimestrali USA (Apple, Amazon, Alphabet, Exxon Mobil, Coca Cola) alle cifre macro (vendite al dettaglio e PIL terzo trimestre negli Stati Uniti). Dal punto di vista grafico il cambio eurodollaro ha evidenziato un forte ribasso dai massimi di fine settembre. La reazione in avvio di ottava potrebbe essere solo temporanea. Rialzi fino a 1,095 resterebbero compatibili con l’ipotesi di realizzazione di un nuovo segmento ribassista con obiettivi a 1,0822 e 1,075. Conferme con il cedimento del supporto a 1,0860. Discorso diverso in caso di vittoria sopra 1,095 preludio a un rialzo a 1,10. Fase di consolidamento per il cambio dollaroyen che potrebbe durare anche nelle prossime sedute. Ci aspettiamo forte volatilità soprattutto a fine settimana quando saranno pubblicati i dati macro giapponesi e il PIL del terzo trimestre USA. Sopra 104 possibile raggiungimento della resistenza dinamica ora in transito a 104,75. Indicazioni ribassiste con la rottura del sostegno a 103,20, condizione introduttiva verso 102,40. Nella settimana delle trimestrali attenzione all’US 500 tornato ancora una volta verso l’alto. Concreti segnali di ripresa sopra 2155 condizione che getterebbe le basi per un allungo in direzione dei target a 2170 e 2190. Segnali opposti sotto 2130.

Le banche centrali preparano i mercati. Sterlina in forte deprezzamento. Il punto di IG Italia

http://bddy.me/2de7wD1 Banche centrali preparano i mercati. Sterlina in forte deprezzamento - Market Update - 5/10/2016 Proseguono in calo le borse europee con gli operatori che sembrano essere ancora un po' scossi delle indiscrezioni trapelate ieri pomeriggio su un possibile riduzione degli acquisti mensili da parte della Bce, nonostante la secca smentita del portavoce dell'Istituto di Francoforte. Il mercato non era per nulla preparato a una simile ipotesi e forse più di qualcuno inizia a dargli un po' di credibilità dopo che la Bce ha fatto sapere che a settembre non si è parlato di prolungamento della scadenza del QE oltre marzo 2017. L'impressione che abbiamo è che le Banche centrali stiano tentando di segnalare al mercato di un cambiamento di atteggiamento per prepararli a possibili cambiamenti. Probabilmente la ragione principale può essere riconducibile in primo luogo a un petrolio che ormai sembra essersi stabilizzato intorno ai 45-50 dollari, elemento questo che impatta sulle aspettative inflattive di medio lungo termine. In secondo luogo, a un tentativo di difendere gli istituti finanziari dall'erosione dei margini d'interesse. Intanto se l'azionario rimane in trading range, i movimenti più importanti continuano ad arrivare sul fronte valutario dalla sterlina, ancora sotto pressione. Il cambio Euro/sterlina ha rotto i massimi del 2013 allungando sopra quota 0,88 e aggiornando i livelli che non vedeva dall'estate 2011. Male la divisa britannica anche verso dollaro, con il cambio gbpusd che è sceso ai nuovi minimi da 31 anni, sotto quota 1,27. Proprio questi fattori hanno contribuito al rafforzamento del Ftse 100 ormai a pochi punti dai nuovi massimi storici. Sul fronte commodity, tenta di resistere alle vendite l'oro dopo aver messo a segno la peggior seduta da dicembre 2013. I toni meno accomodanti delle Banche centrali hanno aggiunto pressioni ribassiste al metallo prezioso che è giunto al test del supporto strategico di 1.260-1.270 dollari. Un cedimento di tale riferimento potrebbe portare a un'estensione dei cali almeno sino a 1.200 dollari/oncia.

La sterlina crolla sul Forex, nuovi minimi a 31 anni contro il dollaro. Il punto di IG Italia

Video Analisi di Filippo Diodovich www.ig.com/it Mercati azionari in leggera crescita con un lieve allentamento delle tensioni sul settore finanziario. In prima mattinata i movimenti più interessanti sono stati sul FOREX. Il cambio sterlina/dollaro anche chiamato il cable ha toccato nuovi minimi degli ultimi 31 anni a 1,2757 sulla scia dell'aumento dei timori degli investitori su una prossima decisione del governo di Theresa May di invocare l'articolo 50 del trattato di Lisbona per l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. Secondo le indiscrezioni il processo dovrebbe incominciare nel primo trimestre 2017. Le nostre aspettative sono ribassiste sul cable con un target di medio/breve periodo a 1,25. Forte ribasso anche per il cambio sterlina dollaro australiano sceso ai bottom degli ultimi 3 anni a 1,6661. Oggi c'e' stata la prima riunione del consiglio monetario della Reserve Bank of australia guidata dal neo governatore Philip Lowe. Poche sorprese nel meeting con la decisione di lasciare i tassi invariati all'1,5%. Anche per il cambio GBPAUD le nostre prospettive grafiche sono ribassiste.

Borse incerte senza il DAX e la Cina. Venerdì i dati sul lavoro americani

http://bddy.me/2dxKTg3 Borse incerte senza il DAX, Weekly Express 03/10/2016 Partenza di settimana fiacca per le borse europee orfane del Dax, chiuso per la festa della Riunificazione. Questa settimana gli operatori torneranno a concentrarsi sui dati Usa che vedranno protagonisti i dati sui Non Farm Payrolls. Queste indicazioni macro verrano interpretate alla luce dei commenti che arriveranno da molti membri Fed, concentrati soprattutto nella seduta di venerdì. La situazione delle banche europee potrebbe essere messa temporaneamente da parte, in attesa di sviluppi sul caso Deutsche Bank, dopo i rumors arrivati sul patteggiamento della multa con il Dipartimento di Giustizia statunitense. La partenza dell'ultimo trimestre dell'anno potrebbe portare gli investitori a ripensare alle loro strategie, pertanto nelle prossime due settimane potremmo assistere a una rotazione di portafoglio, anche importante. L'attenzione rimane altissima sulla Germania, dove le ultime indicazioni macro sono state piuttosto deludenti.Pertanto saranno da monitorare attentamente anche le figure sugli ordini e la produzione industriale di agosto, in pubblicazione, rispettivamente giovedì e venerdì. Sul fronte trading il cambio Euro/Dollaro stamane rimane in area 1,12, lontano dai minimi da venerdì. Il cross è tornato ad avvicinarsi alla trend line ribassista di brevissimo. Il superamento di 1,1250 potrebbe aprire a un allungo in direzione dei massimi di settembre, a 1,1320, ma sarà solo con la rottura di tale livello che il mercato potrebbe tornare a testare la precedente trend line violata a giugno come resistenza ad agosto. Il primo supporto è costituito proprio dalla trend line rialzista testata venerdì. Il cedimento di quest'ultima aprirebbe a un test di 1,1120, supporto delle ultime 6 settimane e poi verso 1,1050. Perde quota la sterlina verso le valute mondiali in scia alle dichiarazioni del premier Theresa May che ha fissato la deadline per la richiesta di Brexit al 31 marzo 2017. Il cambio Sterlina/Dollaro è tornato a un soffio dai minimi di giugno scorso, avvicinandosi all'1,28 basso. Il supporto strategico rimane a 1,28, livello al di sotto del quale la discesa potrebbe proseguire in maniera importante aggiornando i minimi da oltre 31 anni. Probabilmente ci penserà ancora un po' prima di farlo. Pertanto un rimbalzo su 1,28 potrebbe riportare le quotazioni al test di 1,2950, dove sta convergendo ora anche la trend line che congiunge i massimi decrescenti dell'ultimo mese. Solo sopra tale livello, le pressioni al ribasso verrebbero messe temporaneamente da parte. Buona la reazione di Piazza Affari, anche se rimane sotto pericolo. Il listino milanese dovrebbe lasciarsi alle spalle la soglia dei 16.500 punti per poter tentare un allungo in direzione di area 17 mila. Il livello strategico passa per 17.400, massimi di settembre, che se superati potrebbero mettere il listino fuori l'area di più immediato pericolo. I test ripetuti ai 16 mila punti lo rendono un supporto importantissimo. Una chiusura sotto tale livello potrebbe aprire a una discesaì direttamente a 15 mila punti.

Europa minacciata dalle banche, vittoria di misura della Clinton. Vincenzo Longo di IG Italia

https://www.ig.com/it/news-e-analisi-di-mercato Europa minacciata dalle banche, negli Usa vittoria di misura della Clinton Prosegue l'incertezza sulle borse europee oggi nonostante i buoni rialzi nelle prime battute di scambio. Il cauto ottimismo visto stamane è dipeso per lo più dall'esito del primo round che si è svolto nella notte tra i due candidati alla corsa alla Casa Bianca, Hillary Clinton e Donald Trump, che ha visto la prima vincere ai punti. I colpi bassi si sono limitati a qualche battuta e il dibattito si è concentrato sulle tematiche razziali, sull'economia e sulla politica sociale. La Clinton ha continuato ad essere se stessa, mentre Trump è apparso insolitamente pacato e questo potrebbe aver deluso le attese. I mercati per la prima volta in questa campagna elettorale hanno iniziato a risentire delle elezioni presidenziali. A beneficiarne questa notte è stato il peso messicano, che si è allontanato rapidamente dai minimi storici raggiunti verso dollaro, dato che gli Stati Uniti sono il primo partner commerciale del Messico. Ieri Draghi ha ribadito che ci sono tanti strumenti ancora che la Bce può sfruttare per risollevare l'economia, ammettendo però che i tassi bassi possono creare distorsioni perverse. Continuiamo a credere che la delicata situazione delle banche europee costituisca un ostacolo importante alla ripresa nel Vecchio Continente nonostante la politica ultra accomodante della Bce. In questo momento è come se la Bce avesse versato troppa benzina in un motore malmesso, ingolfandolo. Sul fronte trading, le banche continuano a penalizzare il Ftse Mib, con l'indice che rimane pericolosamente vicino alla soglia dei 16 mila punti, il cui cedimento potrebbe aprire a una discesa verso i minimi post referendum Brexit, a 15 mila punti. La tenuta potrebbe creare occasione di rimbalzo con primi obiettivi collocati in sui massimi di settembre. Sarà solo con la rottura della trend line che congiunge i rialzi degli ultimi due mesi che il mercato potrebbe lasciarsi alle spalle tutta l'incertezza di questo 2016.

Adesso riflettori su petrolio e OPEC. Filippo Diodovich di IG Italia

Video analisi di Filippo Diodovich www.ig.com Passata la settimana delle banche centrali l’ottava corrente è dominata dalle attese degli investitori sull’esito del meeting informale dell’OPEC in Algeria durante il Forum Internazionale dell’Energia. Secondo indiscrezioni ci sarebbero state nelle ultime ore delle negoziazioni con l’Iran per convincere il governo di Teheran ad avvicinarsi alle posizioni degli altri membri dell’OPEC, favorevoli a un congelamento della produzione. Noi crediamo che la debolezza del dollaro e i problemi alla produzione in Libia per il controllo delle piattaforme petrolifere di Ras Lanuf dovrebbero attenuare le pressioni sui membri OPEC per siglare un accordo nel brevissimo. La riunione ad Algeri come le trattative di Doha dovrebbero concludersi con un nulla di fatto. Ci aspettiamo, quindi, che i corsi dell’oro nero rimarranno nel trading range 43-50 dollari al barile ancora a lungo. Dal punto di vista macro la settimana non è particolarmente ricca di dati. Dagli Stati Uniti ordini di beni durevoli, vendite al dettaglio e stima finale sul PIL del secondo trimestre e soprattutto il primo dibattito Clinton-Trump in vista delle presidenziali di novembre. Da un punto di vista tecnico l’andamento del cambio eurodollaro è stato contenuto in un triangolo. Dopo aver testato il limite inferiore della configurazione possibile il raggiungimento di quello superiore. Una vittoria al di sopra della resistenza a 1,1250 getterebbe le basi per un allungo in direzione di 1,13. Discorso diverso in caso di cedimento di 1,12 preludio a un ritorno verso 1,1150. Il cambio dollaroyen continua ad avvicinarsi al supporto strategico di lungo periodo posizionato a 99,50. L’eventuale cedimento di tale sostegno darebbe ulteriore forza alle pressioni ribassiste, creando i presupposti per una estensione della discesa verso i target a 96. Segnali di crescita solo sopra 102. Il brent non ha evidenziato particolare volatilità dopo i forti movimenti registrati a luglio e agosto. Una violazione al ribasso dei supporti a 45 dollari sarà la condizione che permetterà ai prezzi di scendere verso 42. Indicazioni positive giungeranno, invece, con una vittoria di 48,50 per obiettivi a 50 dollari.

Borse in recupero, Fed apre a nuovi massimi storici per Wall Street. Il punto di IG Italia

Borse mondiali in rialzo. Fed apre ai nuovi massimi storici per Wall Street. Borse mondiali in verde dopo le news arrivate ieri dalla Fed. La Banca centrale statunitense ha lasciato i tassi fermi, sorprendendo forse qualche investitore. La decisione non è stata unanime, dato che 3 membri hanno votato per un rialzo, il numero più […]
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