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Tecnologia e consulenza finanziaria: siete tra gli apocalittici o tra gli integrati? Per Andrea Pennacchia, direttore generale di IWBank Private Investments, le innovazioni digitali cambieranno la vita dei consulenti. Ma senza (troppi) rischi per la professione. 

“La tecnologia cambierà le reti”

Più nello specifico, per Pennacchia la tecnologia rappresenta “una grande opportunità per i consulenti finanziari.” Il motivo? Aumenta le possibilità d’interazione coi clienti. Ma è anche una potenziale minaccia. I risparmiatori sono esposti a un’enorme quantità di informazioni e il rischio è che si facciano travolgere dall’emotività. Una situazione che, guardata da un’altra prospettiva, diventa un’occasione per i professionisti. Che sono infatti chiamati in causa e hanno un ruolo centrale perché devono contenere questa potenziale irrazionalità.

Pennacchia non ha dubbi in proposito: la relazione umana resta centrale. E la tecnologia può arricchirla, renderla più efficiente e più efficace. Come? Attraverso i processi paperless, che permettono di risparmiare carta. O le firme elettroniche, che permettono di chiudere velocemente i contratti. Ma anche i siti internet e le app, che ampliano le possibilità di interazione.

La prospettiva del d.g. IWBank  P.I. è quindi ottimista, si direbbe “integrata”. E voi che ne pensate?

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