Il progetto SURE | EconomiAscuola

Il progetto SURE. La soluzione che l’Unione Europea ha messo a punto per garantire chi sta perdendo il lavoro a causa dei vari lockdown europei.

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Ormai sappiamo che, dopo la crisi sanitaria, ci attende una grave crisi economica. Una recessione che riguarderà probabilmente tutta l’Europa o addirittura tutto il mondo.

Bisogna allertare degli strumenti per evitare questa crisi, o comunque per fare in modo che le persone non perdano il lavoro, ed è per questo che la presidente della Commissione Europea ha varato un progetto che si chiama SURE.

Con questo progetto praticamente si darà una cassa integrazione a tutti coloro che vengono a perdere il posto di lavoro. L’importo per questo progetto stanziato dall’Europa è di 100 miliardi, ed è uno dei modi per riuscire a tamponare la crisi e
renderla meno grave per tutte le persone.

Dunque una cassa integrazione europea, come qualcuno l’ha chiamata. Altri hanno battezzato l’iniziativa come lavoro ridotto, dal momento che SURE è un acronimo. Già perché per capire cos’è SURE e come funziona il progetto UE anche per l’Italia, bisogna analizzare la parola e l’acronimo.

Già la parola è rassicurante, perché in inglese SURE vuol dire «sicuro» mentre l’acronimo sta per “State sUpported shoRt-timE work”, vale a dire lavoro ridotto supportato dallo Stato. Meno giorni o ore di lavoro in questa situazione di emergenza al fine di salvaguardare il posto dei dipendenti ed evitare così i licenziamenti. All’estero è una misura che si sta già adottando.

Ad annunciarla è stata ieri, dopo le prime indiscrezioni, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e poi, dopo il colloquio con la stessa, il presidente del Consiglio Conte anche sulla sua pagina Facebook ufficiale.

La presidente ha detto in un videomessaggio che SURE, uno strumento non pensato ovviamente solo per l’Italia, farà si che “più persone manterranno il loro posto di lavoro durante la crisi provocata dal coronavirus e ritorneranno al lavoro a tempo pieno quando finirà, quando la domanda tornerà a salire e gli ordini ritorneranno.”

E ha aggiunto: “Abbiamo imparato la lezione della crisi finanziaria quando gli Stati che avevano strumenti simili sono stati capaci di ripartire più rapidamente, dato che le aziende non avevano dovuto licenziare dipendenti, mantenendo quindi intatto il loro potenziale produttivo. È cruciale far ripartire il motore dell’economia senza ritardo quando la crisi sarà finita. Le aree di Milano e di Madrid fanno parte della spina dorsale dell’economia europea.”

La presidente von der Leyen ha concluso con delle parole che sanno di speranza per l’Italia, ma anche per il futuro stesso dell’Unione: “SURE aiuterà i Paesi più colpiti ed è garantito da tutti gli Stati membri: questa è la solidarietà europea in atto. È per l’Italia, per la Spagna, per gli altri Paesi e per il futuro dell’Europa.

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