Diversità e inclusione: una sfida per il settore del risparmio gestito

La mancanza di un adeguato livello di diversity negli organi di amministrazione e controllo degli enti ha contribuito a sottovalutare i rischi prima della crisi del 2007-2008.
A questa carenza si è tentato di ovviare attraverso numerose norme, sia a livello europeo che a livello nazionale, anche in ambito finanziario. A livello nazionale, ad esempio, il Ministero del Tesoro britannico ha varato una Carta dei principi delle donne nella finanza, alla quale hanno già aderito numerosi gruppi bancari, fondi di investimento e gruppi assicurativi, nonché introdotto l’obbligo di rendicontare il “Gender Pay Gap”. Strumenti e prodotti finanziari rivolti all’uguaglianza di genere sono in crescita, così come gli indici che li catalogano. In Italia la Presidenza del consiglio dei ministri – Dipartimento Pari opportunità, la Consob e la Banca d’Italia hanno istituito un Osservatorio interdisciplinare sulla partecipazione femminile negli organi di amministrazione e controllo delle società italiane. Sempre in Italia Valore D ha pubblicato il Manifesto per l’occupazione femminile e lanciato la campagna #NoPayGap.
Considerata la rilevanza del tema, Assogestioni ha istituito un apposito gruppo di lavoro Diversity, che si propone di sensibilizzare le SGR all’adozione di politiche di diversità per assicurare parità di trattamento e di opportunità.
Questa conferenza si propone di trattare ed approfondire i temi della diversità e dell’inclusione, nell’auspicio che possa costituire un’occasione di confronto, condivisione e scambio di idee per l’industria finanziaria, in particolare nel settore del risparmio gestito.

CFA Society Italy ha determinato che questa conferenza si qualifica per l’assegnazione di 1,5 CE Credit secondo quanto stabilito dal CFA Institute Approved Provider Program.

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