Confindustria. I primi 110 anni

I primi 110 anni di Confindustria. Boccia: “pronti per le prossime sfide.” “Questa giornata ci richiama al valore della memoria. Sancisce un compleanno non autocelebrativo, ma un ricordo di quello che siamo stati e come. Un pensiero forte con linguaggio moderato, questo siamo stati”.

Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, chiudendo alle Officine Grandi Riparazioni di Torino l’evento per celebrare i 110 anni dell’associazione.

“Siamo qui – ha ricordato Boccia per celebrare una grande istituzione che negli anni si è trasformata: non solo categoria e sindacato d’impresa, ma anche attore sociale per essere ponte tra gli interessi delle imprese e gli interessi del Paese. Una Confindustria con un’idea di società e delle sfide future della società italiana, dei divari tra imprese, persone e territori, e
di inclusione dei giovani”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, chiudendo alle Officine Grandi Riparazioni di Torino l’evento per i 110 anni dell’associazione. “Nel futuro ci sono le sfide con Cina e Stati Uniti. Occorre comprendere che un vincente percorso di sviluppo lo si deve fare insieme ad altri attori. Ad esempio – ha ricordato Boccia – alcuni aspetti importanti di questi anni li abbiamo realizzati assieme al sindacato, come il Patto per la Fabbrica. Aiutare il governo e il Paese con proposte che guardino in lungo e largo: una visione di medio termine e una visione larga pensando alla grande”.

L’evento ha ospitato anche i saluti del presidente dell’Unione Industriale di Torino, Dario Gallina, e del presidente di Intesa San Paolo, Gian Maria Gros-Pietro.

“Quando la Confederazione dell’Industria Italiana nacque qui a Torino, l’Italia non era ancora un Paese industriale. Assieme a Milano, Torino divenne un’autentica fucina di innovazioni, tra le più vivaci d’Europa”. Lo ha ricordato il presidente dell’Unione Industriale di Torino, Dario Gallina, aprendo #Confindustria110. “Autorevolezza, credibilità, autonomia dalla politica sono i pilastri – ha detto Gallina – su cui Confindustria ha costruito il proprio prestigio. Decisiva la capacità di presentare una visione dello sviluppo che parli alla società nella sua interezza. L’autorevolezza è l’arma migliore di Confindustria: servì per modernizzare l’opinione pubblica. Avvicinare gli interessi delle imprese a quelli del Paese per superare le frontiere nazionali e collocarsi nel cuore dell’Europa”.

Paolo Mieli ha curato un’introduzione storica e ha colloquiato con gli autorevoli ospiti protagonisti dei tre panel: Valerio Castronovo e Rosario Forlenza per il periodo 1910-1957; Romano Prodi e Innocenzo Cipolletta per il periodo 1958-1993; Marc Lazar e Antonio Polito per periodo dal 1993 ai giorni nostri.

Nel corso dell’incontro sono stati anticipati alcuni stralci del documentario dedicato ai 110 anni di Confindustria, che sarà trasmesso integralmente su Rai Storia (canale 54) domenica 2 febbraio alle 18 50. Centodieci anni di storia economica e sociale che hanno trasformato l’Italia da paese agricolo a potenza industriale in grado di competere a livello internazionale. È un lungo viaggio che la Confindustria ha seguito e accompagnato, fungendo spesso da acceleratore, favorendo e indirizzando le trasformazioni delle imprese italiane. Un viaggio che prende avvio all’inizio del novecento, in un’Italia ancora povera e arretrata, ma pronta per il suo primo “decollo” industriale.

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