Le riforme normative stanno rivoluzionando il settore dei servizi finanziari in Cina, aprendo numerose opportunità per gli investitori internazionali. Il Financial Times approfondisce il tema.
Cosa sta succedendo
Pechino vuole eliminare i limiti a quanto gli stranieri possono possedere nei gruppi finanziari cinesi. Un cambiamento progettato per attrarre un maggior coinvolgimento dei grandi player internazionali. Con attualmente meno dei 5% dei soldi delle famiglie cinesi investiti in fondi comuni, l’opportunità è realmente colossale.
Nel suo scenario migliore, con condizioni ideali, liberalizzazione dei mercati e deregolamentazioni di chi possa investire, ed in cosa, la Cina diventerebbe il secondo mercato al mondo per investimenti familiari, dopo l’America. UBS prevede che il patrimonio del fondo comune cinese raggiunga $ 7,5 trilioni entro il 2025, e un montepremi totale di $ 100 miliardi. Kelvin Chu di UBS dice che la Cina rappresenta la principale opportunità di crescita per i gestori di investimenti globali.
I brokers
Anche per ciò che riguarda i brokers l’opportunità è altrettanto evidente. La banca centrale cinese ha indicato che potrebbe rimuovere le restrizioni riguardo alle opportunità di business delle joint ventures tra società cinesi e straniere. Il volume del risparmio gestito potrebbe aumentare di 4 volte entro il 2025. I ricavi potrebbero ammontare, nello stesso periodo, a 87 miliardi di dollari, provenendo dai mercati, dai servizi di finanziamento e dall’investment banking.
Le società straniere interessate, nel miglior caso, potrebbero diventare fino al 25% del totale dei mercati cinesi. E, per loro, significherebbe un aumento dei ricavi globali dal 5 al 10%.
Anche le società domestiche beneficerebbero di questa corsa agli investimenti, ovviamente, soprattutto quelle con piattaforme strutturate e sviluppate, e forte presenza istituzionale.
Chi potrebbe avere svantaggi sarebbero coloro che puntano troppo sull’intermediazione, appunto in fase di deregulation; perderebbero terreno grazie all’aumentata competizione ed alla normalizzazione delle transazioni.
Conclusioni
Sebbene la liberalizzazione totale dei mercati, come in Occidente, sia ancora lontana, l’attuale sviluppo rappresenta un’opportunità davvero molto ghiotta.
