La carta di credito, regina al tempo del Covid-19 |Euronews

In Gran Bretagna, dove la carta è già molto usata, sempre più negozi vietano i pagamenti in cash per evitare il rischio di contagio.

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Il parlamento britannico abbandona le sedute in teleconferenza e torna a riunirsi, alcuni negozi riaprono. Anche il Regno Unito lentamente riparte, ma la cifra di quasi 40mila vittime a causa del coronavirus é lì, e in attesa che riaprano le attività commerciali il 15 giugno, il Paese si interroga anche sull’uso del contante. Pericoloso veicolo di contagio, il cash ha la meritata fama di essere uno dei pezzi più sporchi trasportati nelle nostre tasche, nel Regno Unito sempre più commercianti lo vietano e chiedono di pagare con la carta.

Abdul Virji, proprietario del Cafe de Nata di Londra dice di sapere che è molto importante che i clienti e il personale si sentano al sicuro. “Quindi una delle prime cose che abbiamo fatto è dire ‘andremo avanti senza contanti’, tutto deve essere pagato con la carta. E poiché il nostro valore di transazione è in genere tra le cinque e le dieci sterline in media, forse venti, è facile per le persone pagare senza digitare il pin”.

Tra i clienti c’è chi preferisce la doppia opzione

Ma mentre i negozi senza contanti stanno diventando comuni in certe vie, quanto è popolare la carta tra i clienti?

“Penso che sia una reazione eccessiva come si dice in America, stanno cercando di proteggersi, capisci cosa intendo, se pensano che sia il modo giusto, che si faccia”, dice un anziano mentre una donna di mezza età conferma di non “aver cambiato abitudini”: carta prima e carta ora. Un giovane solleva il tema degli autistici: “Non dovrebbe esserci discriminazione – dice – Se qualcuno ha bisogno di pagare in contanti, dovrebbe essere in grado di pagare in contanti. Prendiamo il caso di un autistico, ha un modello, i soldi fanno parte di quel modello, quindi bisogna lasciargli questa opzione.”

Con l’apertura di ulteriori negozi al dettaglio in tutta la Gran Bretagna il 15 giugno, l’uso della carta, in un Paese che la usa già molto, rimarrà probabilmente la chiave per contribuire a ridurre il rischio di infezione all’interno dei negozi. Ma occhi ai tasti del dispositivo utile a digitare il pin, forse anche più pericolosi perché il virus sulla plastica sembra vivere più a lungo che su metallo e carta.

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