Bill Gates e Warren Buffett. Perché stanno cambiando il mondo come nessun altro | Business Insider

Peter Singer spiega come Bill Gates e Warren Buffett stiano cambiando il mondo come nessun altro uomo nella storia.

Singer è il professore di bioetica Ira W. DeCamp presso il Centro universitario per i valori umani dell’Università di Princeton e professore presso la scuola di studi storici e filosofici dell’Università di Melbourne. Nel 2013 ha fondato The Life You Can Save con Charlie Bresler. Il suo libro più recente è “The Most Good You Can Do”. Insegna e tiene conferenze sui modi in cui possiamo cambiare la cultura del dare nelle culture benestanti.

Il bene fatto da Bill Gates e Warren Buffett

Bill Gates ha dato un esempio sorprendente in termini di quantità di denaro che ha donato alla filantropia; ma, forse ancora più importante, è la preoccupazione che ha avuto nell’assicurarsi che questi soldi facessero il meglio che potessero.

Oltre a ciò, Warren Buffett ha poi capito che il suo amico Bill Gates stava facendo questo; che ci stava mettendo molto impegno nel fare in modo che i suoi soldi facessero il meglio. Così, anche Buffett ha donato gran parte della sua fortuna alla Fondazione Gates. E questo non solo in termini di dollari, ma anche in termini di dollari adattati all’inflazione. Questa è la più grande donazione filantropica della storia. Essa supera anche quella di Andrew Carnegie o di John D. Rockefeller.

Quindi siamo davvero impressionati da questo, e siamo impressionati dal fatto che i Gates in particolare (ed anche Melinda Gates) hanno entrambi fatto il loro lavoro della vita del cercare veramente di aiutare le persone in povertà. Hanno cercato veramente di vivere dell’idea che ogni vita umana abbia un valore uguale, sia che sia la vita di una persona impoverita in un paese in via di sviluppo o quella di uno dei loro simili americani.

Quando si parla di come possiamo dare efficacemente e di come possiamo salvare vite a un costo relativamente piccolo per noi stessi, la domanda ovvia che la gente si chiede è: “Beh, quanto basta? Qual è il giusto punto di arresto?” Si può dare abbastanza, per esempio, per salvare una vita con facilità; questo non comporterebbe né un grande sacrificio, né un vero sacrificio al nostro stile di vita.

Ma, avendo fatto questo, potremmo dare di più e salvare più vite. Oppure potremmo donare agli enti di beneficenza che stanno ristabilendo la vista di persone che sono cieche a causa della cataratta, per esempio. E ci sono tante altre cose che possiamo fare.

Conclusioni

Quindi, dove fermarsi? Non c’è una risposta diretta a questa domanda che possa applicarsi a tutti. La gente trova i propri limiti da sola; alcune persone del movimento di altruismo hanno detto, per esempio: “Voglio solo vivere con un reddito di base”. Altre persone dicono: “No, io darò il 10% di quello che guadagno”.

E questa può anche essere una somma molto sostanziosa. Ma per le persone che stanno significativamente bene, non è proprio un sacrificio significativo per dare il 10% di quello che guadagni. Infatti, in termini di soddisfazione che otteniamo da essa, in termini del senso che stiamo vivendo una vita con uno scopo diverso, con uno scopo più ampio, che stiamo vivendo una vita che sia forse più in armonia con i propri valori, ci sono molte tante persone che dicono: “Non è un sacrificio”.

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