“No alla chiusura delle frontiere, sì alla solidarietà europea”. Conte e Macron sul Coronavirus: “Sangue freddo e parli la scienza”. Appello dell’OMS: “Doveroso tenersi pronti a ogni evenienza”. Lunedì la riapertura del Duomo. Sempre a Milano, isolato il ceppo italiano all’Ospedale Sacco.
“No alla chiusura delle frontiere, sì alla solidarietà europea”. La stretta di mano tra Macron e Conte al summit italo-francese di Napoli è una dichiarazione programmatica nella lotta al Coronavirus. “Unico antidoto – la linea comune – è la cooperazione internazionale”. E proprio mentre all’Ospedale Sacco di Milano l’isolamento del ceppo italiano spiana la strada alla ricerca di cure e vaccini, l’appello di Roma e Parigi è a mantenere calma e sangue freddo e a lasciar parlare la scienza.
“Ogni paese – mette però in guardia il Direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus – ha il dovere di tenersi pronto al suo primo caso, alle prime prove di un contagio locale. E deve tenersi pronto a gestire l’eventualità di un significativo moltiplicarsi di questi contagi. Ci si deve preparare a gestire la totalità di questi scenari. Nessun paese deve partire dal presupposto che non sarà toccato dal virus. Sarebbe un errore fatale, nel senso proprio del termine”.
Dopo il Brasile, a far fronte al suo primo caso è intanto ora la Nigeria: porta dell’Africa Subsahariana, in cui il virus sbarca tramite un espatriato italiano, in provenienza da Milano. Diffusione su scala globale che, mentre la nave da crociera Diamond Princess “libera” gli oltre 3.500 turisti in quarantena da inizio febbraio, spaventa sempre più i mercati, affondando soprattutto le borse asiatiche.