PIL europeo e commento ai dati macro

PIL europeo e commento ai dati macro

Dagli studi di Londra, commento ai dati macroeconomici: PIL Europeo e vendite di macchinari industriali in Germania in forte crescita. Parla Stefano Gianti di Swissquote.

Dopo Brexit e Trump c’è stato anche l’esito inatteso del referendum italiano. Che aria si respira nella City, e come vengono giudicati questi eventi un po’ inattesi?

C’è piu ottimismo di quello che poteva sembrare inizialmente. E’ successo quello che era accaduto post Brexit e post Trump. Mercati inizialmente timorosi, poi si è recuperato subito tutto. Stessa cosa anche per il cambio euro-dollaro, con un movimento importante all’insù di 200 punti base. Dall’estero la situazione si vede con un certo distacco. E’ stato apprezzato il comportamento di Mattarella, che ha mantenuto Renzi in carica fino all’approvazione della legge di stabilità. E’ normale che dall’estero la situazione si veda in maniera leggermente diversa. E’ importante che l’Italia faccia le riforme tanto attese. Va evidenziato che i rendimenti sul BTP decennale erano già saliti parecchio nei giorni antecedenti l’evento. Dopo il referendum c’è stata, tutto sommato, infatti, una certa lateralità.

Usciti i dati Eurostat sul PIL Eurozona +0,3%, +1% su anno. Italia stessa cosa. In Germania ordini industriali +4,9%. Economia volge al meglio, con Germania locomotiva. Che ruolo può giocare l’Italia in questo quadro?

Questo è un problema globale. Nelle varie fasce geografiche ci sono crescite ben diverse. In particolare nell’Eurozona. La Germania cresce molto di più di certi Paesi. Se paragoniamo il nostro dato a quello della Spagna, che ha un’economia molto simile alla nostra, ma sta crescendo al 3,2%. Sicuramente c’è ancora molto da fare. Bisogna dare molte più certezze per cercare di attrarre capitali dall’estero. Dal 2008, in UK, la politica di BOE e governo è stata quella di cercare di attirare capitali, da investire poi nel settore immobiliare. La ripresa in UK è stata davvero robusta, e sostenuta. In Euroap ed in Italia c’è stato un forte sostegno da parte della BCE di Draghi, però a livello politico si è fatto davvero poco. Questo sia dal punto di vista industriale che immobiliare.

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