Xiaomi. Qual è il segreto del suo successo? | CNBC International

Xiaomi è diventata una delle maggiori produttrici di smartphone al mondo in soli quattro anni. Uptin Saiidi della CNBC spiega come questo titano del tech sia stato chiamato “la fenice cinese“.

Introduzione

Una società fondata solo otto anni fa è diventata oggi uno dei più grandi fabbricanti di smartphone. Si tratta di Xiaomi. Sta aprendo negozi e si sta rapidamente espandendo al di fuori della Cina.

Cosa c’è dietro la crescita di questa società tech cinese?

Xiaomi è la quarta società di smartphone al mondo, è quella che vende di più in India ed è anche uno dei top player in Cina. Ma la sua influenza va molto al di là di questo.

Si trova, infatti, in 74 mercati nel mondo, ha circa 15.000 dipendenti e più di 300 milioni di persone usano i suoi prodotti oppure i suoi servizi.

Xiaomi può essere un competitor per Apple, ad esempio, ma è invece una sorta di “amico” per Google e Microsoft. Gli smathphone di Xiaomi, infatti, utilizzano una versione di Android, che è prodotto da Google. Inoltre, la società cinese sta facendo partnership con Microsoft in un progetto collaborativo riguardante l’intelligenza artificiale.

La società realizza il 72% dei ricavi in Cina; il restante 28% nel resto del mondo. La maggior parte dei ricavi sono dati dalla vendita degli smartphone, ma si è espansa anche in altri mercati, come lo streaming musicale e video.

Strategia

La società, basata a Pechino, vuole infatti che i suoi smartphone siano solo l’inizio di un intero ecosistema di strumenti per i propri utilizzatori. Questo spiega anche perché a volte la società viene chiamata la “Apple cinese” (magari anche perché ne copia la struttura dei negozi, l’arredamento e le divise dei commessi ndr.).

Quando la società fu fondata, vendeva i suoi prodotti solo online, facendo ogni sforzo per ridurre i costi. Non spendeva soldi in pubblicità, e contava sulla fedeltà dei clienti e sul passaparola per crescere.

La strategia era chiara. Offrire strumenti di alta qualità, ma a prezzo più basso dei competitor. Ed ha funzionato. Nel 2014 è diventato il primo produttore di smartphone in Cina.

Ma il successo è stato breve. Le vendite sono calate nel 2016, e la società è calata al 5° posto nelle vendite in Cina. La ragione è semplice: altri produttori, a costi più bassi, stavano entrando nel mercato, e la società ha imparato che vendere i propri prodotti online ai consumatori, beh… rendeva più difficile raggiungere nuovi clienti, come quelli nelle città cinesi più piccole.

Cambio di strategia

Quindi la strategia è cambiata. Di recente, è entrata nel mondo retail, aprendo un gran numero di negozi, come quello di Hong Kong. I piani sono di aprirne 2000 entro il 2019, con circa la metà in Cina.

Sta espandendosi anche all’estero, aprendo negozi in Spagna ed Italia. In Gran Bretagna, sta creando partnership a livello retail,  per essere disponibile in determinati negozi/grandi magazzini, probabilmente.

Non è ancora presente in America, ma il responsabile del mercato internazionale della società ha detto che vogliono entrare anche in quel mercato.

Non è solo il mercato degli smartphone. Xiaomi produce e vende anche smart watch, cuffie, altoparlanti, cuscini, set per la realtà virtuale, purificatori d’aria, forni per riso, materiale da cucina, borse, cappelli e portafogli. E tutto questo mentre vende anche contenuti online, intrattenimento e servizi finanziari.

Nel 2017, le vendite della società sono cresciute più del 67% rispetto all’anno precedente. Questa sorta di “risorgenza” l’ha fatta chiamare la “fenice cinese“.

Il lancio di nuovi prodotti può raccogliere migliaia di fan. E mentre società come Samsung hanno utilizzato gente famosa come Bruno Mars o Kanye West per coinvolgere nuovi clienti a comprare i loro prodotti, gli eventi di Xiaomi sono usualmente condotti dal suo CEO, Lei Jun.

Lei Jun

Come uno dei cofondatori dell società, possiede un patrimonio di più di 12 miliardi di dollari, ha lavorato nell’ambito tecnologico e come angel investor prima di fondare la società nel 2010.

Il futuro

Le spedizioni di smartphone in Cina hanno sofferto il loro peggior declino di sempre nel primo quarto del 2018. E le vendite globali di smartphone sono calate per la prima volta, l’anno scorso, dal 2009.

Queste notizie possono essere preoccupanti per i grandi player, ma Xiaomi ha invece avuto un aumento dell’88% nella vendita di smartphone venduti globalmente nei primi tre mesi del 2018. Il tutto comparato ad una leggera diminuzione di vendite di Samsung e ad un leggero aumento di Apple.

Chiaramente, come è facile capire, la grande performance di Xiaomi deriva dal fatto che prima ha venduto molto meno. Quindi la domanda rimane. Potrà , la “fenice cinese”, così dipendente dalle vendite del proprio hardware, volare verso nuove altezze? O tornerà alle proprie ceneri?

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