Sia che si voglia fare il grande passo, che si voglia solo regalare un diamante, è bene sapere che la scienza ha fatto passi da gigante, in questo campo. Oggi, infatti, esistono diamanti sintetici assolutamente identici a quelli naturali.
Sembra non romantico? Beh, ci sono delle ragioni per considerare le pietre sintetiche.
Prima di tutto, quando si parla di pietre sintetiche, si parla di qualcosa assolutamente identico a quelle naturali, non di imitazioni, come gli zirconi. Le pietre sintetiche moderne hanno le stesse proprietà ottiche, fisiche e chimiche di quelle vere.
I diamanti naturali si formano quando il carbonio viene compresso, nelle profondità della crosta terrestre, e sottoposto ad enormi temperature, ed a fortissime pressioni, per milioni di anni. I produttori di diamanti sintetici simulano le stesse condizioni, ma velocizzano il processo. Perciò, invece di milioni di anni, ci mettono settimane.
I diamanti naturali vengono perciò estratti dalle profondità della Terra; quelli sintetici vengono fatti crescere in laboratorio. Ci sono un paio di metodi per la produzione sintetica, ma tutti e due partono da un microscopico diamante naturale o sintetico. Esso funziona come modello per la struttura cristallina naturale a cui si allineano gli altri atomi di carbonio, e che fa sì che il diamante si possa formare, ed essere così lucente.
Il risultato è che le pietre sintetiche e quelle naturali sono chimicamente identiche; solo un laboratorio specializzato può vedere la differenza. Addirittura, un gruppo di produttori sta facendo lobbying al Congresso americano per far rimuovere la parola “sintetico” dai loro prodotti, visti i risultati. Al suo posto, suggeriscono di usare la parola “coltivato”.
Dipende. Chi si mette in cerca di un diamante sa benissimo che spenderà un sacco di soldi, anche perché una buona pietra deve rispettare la regola delle 4C: cut (taglio), colour (colore), clarity (chiarezza) e carats (carati). Più queste 4 caratteristiche sono buone, più costa la pietra. Un diamante coltivato può costare dal 20 al 40% in meno di uno naturale. E, visto che le pietre sono fatte crescere in un ambiente controllato, non hanno le stesse imperfezioni che si possono trovare in natura.
Il prezzo non è dato, però, solo da queste cose. Le pietre naturali possono avere anche un significativo costo etico ed anche uno ambientale, il primo legato allo sfruttamento dei minatori, il secondo alla presenza ed alla gestione delle miniere nell’ambiente. Le pietre sintetiche, invece, hanno un impatto ambientale decisamente molto minore.
Esistono anche diamanti né naturali, né sintetici. Essi non sono diamanti veri e propri, ma sostituti, appunto. Tra di essi, gli zirconi, il quarzo trasparente e la moissanite sono sì pietre brillanti, ma non sono diamanti.
]]>La Consob ha, purtroppo, certificato questa cosa, per l’ennesima volta, qualche settimana fa. Lo riporta Il Sole 24 Ore. Il 40% sopravvaluta le proprie competenze in materia di investimenti; quattro famiglie su dieci non riescono a risparmiare. L’articolo specifica anche come, in questo momento, molti investitori stiano investendo in strumenti che non conoscono e di cui non capiscono il rischio.
Questo è realmente un problema. Veniamo, infatti, da anni di mercati in salita, quindi con bassissima, se non inesistente, percezione del rischio. E quando ci sono degli scossoni, come di recente, è spesso molto difficile scorgere il pericolo, e spesso troppo tardi per reagire. Bisogna sempre mettere in guardia l’investitore.
Il caso recente dei diamanti dice di sì. Peraltro la faccenda si è presentata anche in molte altre parti d’Italia. Casi come questo sottintendono bassa cultura finanziaria. Il solo caso di pensare di andare in banca a comprare un diamante dovrebbe far porre molte domande. E la colpa è anche delle banche che, sempre più a caccia di utili, si sono appoggiati a strumenti che, per cultura popolare, attraggono, e consentono così facili guadagni. Per fortuna Federconsumatori ha sollevato la questione, e si è iniziato a ragionare per rifondere gli incauti investitori.
Grazie, ed in appoggio, a Federconsumatori, è possibile fare un check-up gratuito dei propri investimenti presso gli sportelli appositi.
Significa essenzialmente andare a vedere due cose. Il funzionamento degli investimenti che ci vengono proposti, mai spiegati a sufficienza in banca, e quali siano i costi reali. Questi ultimi, con la nuova MIFID2, devono essere adesso esplicitati, ma molti risparmiatori non ne hanno proprio idea. In questo modo si spiega l’incidenza dei costi su un investimento, e si analizzano e mettono in luce i rischi di un investimento. Sembra che 10 anni di crisi non abbiano insegnato molto alla gente, anzi.
Dipende dalla fascia oraria. Al pomeriggio intervengono più i pensionati, che sono la fascia più debole e anche quella più appetibile dalle banche, perché sono coloro che conservano ancora i maggiori patrimoni. Nei controlli seriali l’età si alza sensibilmente, e c’è anche la partecipazione dei giovani.
Ci si rivolge molto ai pensionati, come è chiaro, perché essendo coloro che detengono la maggior parte della ricchezza sono coloro che devono essere più tutelati. I giovani sono più smaliziati, ed hanno una visione del sistema bancario già più critica. Gli anziani, invece, sono più succubi del sistema bancario, e quindi più aggredibili dal medesimo.
]]>