Sulla carta, l’India<\/strong> \u00e8 un diamante demografico grezzo. Nel prossimo decennio, la sua popolazione in et\u00e0 lavorativa superer\u00e0 quella della Cina. E, nei prossimi cinque anni, la quantit\u00e0 di indiani che entrano nel mercato del lavoro sar\u00e0 una volta e mezza<\/strong> quella del resto della regione Asia-Pacifico, degli Stati Uniti e dell’Unione europea combinati. Ma l’India pu\u00f2 creare posti di lavoro di qualit\u00e0 sufficiente a soddisfare le aspettative di crescita del mercato? Gautam Chhaochharia<\/strong>, responsabile di India Research presso UBS<\/strong>, indaga in questo video del Financial Times<\/strong><\/a>.<\/p>\n I 7 milioni di nuovi lavoratori che ogni anno si affacciano al mondo del lavoro \u00e8 la causa del recente entusiasmo degli investitori per i mercati indiani. Il consenso delle stime punta verso una crescita a lungo termine e, con essa, pi\u00f9 posti di lavoro.<\/p>\n UBS \u00e8 positiva<\/strong> nel breve termine, ma molto pi\u00f9 prudente<\/strong> sul lungo termine; gli investitori, secondo loro, stanno non prendendo in considerazione diversi rischi.<\/p>\n Mentre i dati demografici dell’India sono migliori delle nazioni comparabili, UBS pensa che l’aumento di crescita che essi portano \u00e8 probabilmente gi\u00e0 passato. Lo shift globale verso l’intelligenza artificiale e l’automazione potrebbe avere un significativo e negativo impatto sui posti di lavoro. Questo perch\u00e9 le attivit\u00e0 economiche sarebbero inerentemente meno sensibili ai lavori manuali, sostituibili con quelli robotici.<\/p>\n Perci\u00f2, altri scenari negativi potrebbero colpire il PIL<\/strong>, la crescita dei ricav<\/strong>i e potenzialmente portare a significative preoccupazioni sociali<\/strong>.<\/p>\n Essi assumono la creazione di quattro milioni di posti di lavoro all’anno per i prossimi 5 anni, cio\u00e8 il doppio degli scorsi 5 anni. Queste previsioni implicano una crescita del PIL del 7,5% annuo fino al 2023, ed una crescita dei ricavi del 12-15% l’anno per lo stesso periodo.<\/p>\n UBS vede la crescita dei posti di lavoro stabilizzarsi sulla fascia medio-bassa dei salari, ma in decelerazione continua verso quella ancor pi\u00f9 bassa. Questo fatto, combinato alla sempre pi\u00f9 crescente implementazione di robotica ed intelligenza artificiale suggerisce una discesa nelle previsioni a lungo termine.<\/p>\n Quando si parla di investimenti, ed in quali settori, il rallentamento sar\u00e0 pi\u00f9 pronunciato nell’information technology<\/strong>, mentre si creeranno pi\u00f9 posti di lavoro nelle costruzioni<\/strong> e nell’abbigliamento<\/strong>. Ci\u00f2 suggerisce che i prodotti di consumo di massa<\/strong> potrebbero essere meno venduti rispetto alle attuali previsioni, mentre lo sarebbero di pi\u00f9 le merci pi\u00f9 care e di lusso<\/strong>, ed il settore immobiliare<\/strong>.<\/p>\n UBS crede che questa visione non sia riflessa<\/strong> nelle attuali valutazioni dei mercati.<\/p>\n Prevedere come sar\u00e0 il mondo del lavoro per una generazione molto grande di nuovi ingressi in esso deve essere fatto con attenzione. Il loop tra a) le politiche che guidano i risultati e b) le politiche che alterano i risultati pu\u00f2 essere sia delicato<\/strong> che complesso<\/strong>.<\/p>\n I trend demografici e sull’automazione hanno un momentum<\/strong> irreversibile. Comunque, l’impatto sulla societ\u00e0 indiana pu\u00f2 essere molto legato alle politiche<\/strong> che verranno applicate.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Sulla carta, l’India \u00e8 un diamante demografico grezzo. Nel prossimo decennio, la sua popolazione in et\u00e0 lavorativa superer\u00e0 quella della Cina. 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