L\u2019outlook sui\u00a0mercati di GAM<\/strong> <\/a>di ottobre, con Carlo Benetti<\/strong>. Si distinguono gli orizzonti di medio e di brevissimo termine, fino cio\u00e8 a dicembre, quando si scatteranno le fotografie dei portafogli e dei risultati.<\/p>\n Distinguiamo due<\/strong> diversi piani temporali; uno di lungo<\/strong> ed uno di brevissimo termine<\/strong>. E’ vero che il lungo termine dovrebbe essere l’unico orizzonte temporale di ogni investitore, ma mancano poche settimane alla fine dell’anno. Ovviamente, sar\u00e0 quindi tempo di bilanci<\/strong> sui portafogli. E’ quindi normale interrogarsi su come presentarsi alla foto di fine anno nella forma migliore; questo perch\u00e9 c’\u00e8 il timore di compromettere i risultati<\/strong> realizzati fino ad oggi.<\/p>\n Nell’economia reale c’\u00e8 carburante. La cosa \u00e8 confermata anche dagli ultimi indici ISM<\/a><\/strong>, indicatori predittivi piuttosto affidabili. Negli USA hanno addirittura superato 60, cosa che non accadeva dal 2004; neanche nei notevoli anni ’90 del secolo scorso si era mai arrivati a quella soglia. Le altre economie sono tutte ampiamente<\/strong> sopra il valore di 50, discrimine tra espansione<\/strong> e contrazione<\/strong>.<\/p>\n Dal lato dei mercati finanziari, le valutazioni delle azioni<\/a><\/strong> sono tirate. Le obbligazioni<\/a><\/strong> presentano vulnerabilit\u00e0 ai cambiamenti delle politiche monetarie<\/strong>. Il contesto generale mostra ancora grande compiacenza<\/strong> e marcate correlazioni<\/strong>. Due circostanze che, di per s\u00e9, costituiscono un rischio<\/strong> di cui tenere conto.<\/p>\n Nel 2018 i rischi verranno ancora dalla crescita cinese<\/strong>, che \u00e8 in probabile diminuzione. L’ingente volume del debito privato<\/strong>, infatti, preoccupa il governo. Se l’economia cinese fosse in marcato rallentamento, ovviamente, cambierebbe tutto lo scenario globale. E la fiducia dei mercati potrebbe incrinarsi.<\/p>\n Nel nuovo anno rischieremo ancora anche a causa delle politiche monetarie<\/strong>. Le FED sta iniziando, e lo far\u00e0 con gradualit\u00e0, a ridurre il proprio bilancio<\/strong>. La BoE potrebbe essere la prossima a seguire la banca americana nell’inversione della politica dei tassi<\/strong>. La BCE sar\u00e0 alle prese con la riduzione<\/strong> del QE. Da tenere presente, comunque, che Draghi non pronuncer\u00e0 mai la parola tapering<\/strong>.\u00a0Non si pu\u00f2 escludere il rischio che ci sia una sinistra sincronia di politiche monetarie restrittive<\/strong>.<\/p>\n Esiste anche un rischio di brevissimo termine, cio\u00e8 da qui a fine anno. Si tratta dell’incertezza politica<\/strong>. Oltre ai noti nodi di tensione in Asia e Medio Oriente, \u00e8 ancora aperta la questione del tetto del debito USA, rinviata al 15 dicembre. In Europa, tengono banco la crisi spagnola, la formazione del nuovo governo in Germania e le difficolt\u00e0 del governo britannico.<\/p>\n Detto quanto detto, se qualcuno vuole ridurre l’esposizione alle attivit\u00e0 pi\u00f9 rischiose, che lo faccia. Da qui a fine anno, \u00e8 quindi pi\u00f9 una questione di tranquillit\u00e0 personale<\/strong>, piuttosto che questioni tecniche o finanziarie.<\/p>\n I professionisti non hanno modificato significativamente l’asset allocation. Piuttosto, da tempo, si \u00e8 ampliata la diversificazione azionaria, affiancando all’Europa<\/strong> i mercati emergenti<\/strong> ed il Giappone<\/strong>.<\/p>\nQual \u00e8 lo scenario di azioni ed obbligazioni sui mercati?<\/h2>\n
Quali sono i maggiori rischi?<\/h2>\n
Qual \u00e8 l’asset allocation di ottobre?<\/h2>\n