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{"id":24119,"date":"2017-05-25T00:00:00","date_gmt":"2017-05-24T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.dadamoney.com\/assemblea-confindustria-calenda\/"},"modified":"2019-12-18T12:25:34","modified_gmt":"2019-12-18T11:25:34","slug":"assemblea-confindustria-calenda","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.dadamoney.com\/?p=24119","title":{"rendered":"Confindustria, Assemblea 2017. Intervento del Ministro Carlo Calenda | Confindustria"},"content":{"rendered":"

L’intervento del ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda<\/strong><\/a> all’Assemblea pubblica di Confindustria<\/strong> che si \u00e8 tenuta il 24 maggio presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma.<\/p>\n

L’inizio \u00e8 stato un commosso pensiero alla tragedia di Manchester. Ha fatto seguito un pensiero sull’attacco ai valori dell’occidente, indebolito al suo stesso interno da movimenti populisti. Ha poi sottolineato nel suo intervento che \u00abriscoprire l’orgoglio e il senso di appartenenza \u00e8 una battaglia cultura fondamentale per sconfiggere la barbarie\u00bb.<\/p>\n

Il ministro ha poi risposto anche alla proposta del presidente degli industriali. \u00abConcordo con Enzo sulle finalit\u00e0 di un ‘patto per la Fabbrica’<\/strong> che avvicini la contrattazione all’impresa. E siamo pronti a fare la nostra parte valutando un’ulteriore detassazione sui premi e sul salario di produttivit\u00e0\u00bb. \u00abQuesta \u00e8 la strada per avere retribuzioni pi\u00f9 alte e aumentare la competitivit\u00e0. Non esistono scorciatoie\u00bb.<\/p>\n

Spazio alla politica all’Assemblea di Confindustria<\/h2>\n

Poi c’\u00e8 stato spazio anche per uno stralcio\u00a0politico<\/strong>. Il ministro ha parlato anche di elezioni<\/strong>.\u00a0Bisogna arrivarci \u00abin\u00a0tempi giusti, evitando l’esercizio provvisorio, dopo aver completato la ricapitalizzazione delle banche<\/strong> in difficolt\u00e0; con una legge elettorale che dia, non diciamo certezza, ma la ragionevole probabilit\u00e0 della formazione di un Governo riducendo la frammentazione del sistema politico\u00bb.<\/p>\n

\u00abFino all’ultimo giorno utile dobbiamo continuare a lavorare con determinazione sull’agenda delle riforme\u00bb.<\/p>\n

Privatizzazioni<\/h2>\n

\u00abDobbiamo procedere sulla strada delle privatizzazioni<\/strong>\u201d\u00bb; ha poi sottolineato\u00a0che \u00abnon \u00e8 solo una questione di riduzione del debito. Mantenere il controllo pubblico aprendo il capitale al mercato si \u00e8 dimostrata una buona soluzione. Lo \u00e8 stato per Eni, Enel, Leonardo, Fincantieri e altre aziende che rappresentano oggi campioni nazionali capaci di sposare regole di mercato e interesse nazionale\u00bb.<\/p>\n

Il ministro ha tenuto ad\u00a0evidenziare che \u00abquando la politica ha preteso di mantenere un controllo totale sulle aziende a livello nazionale, come a livello locale, i risultati mi sembrano decisamente meno lusinghieri. Ogni riferimento alla Rai \u00e8 puramente voluto\u00bb.<\/p>\n

Di nuovo politica dall’Assemblea di Confindustria<\/h2>\n

\u00abIl Governo Renzi e quello Gentiloni sono stati i pi\u00f9 vicini al mondo delle imprese<\/strong> da molto tempo a questa parte\u00bb. Nel chiarirlo,\u00a0ha rivendicato il ruolo svolto dagli ultimi due governi in favore delle imprese. \u00abIl giudizio\u00a0spetta a voi, ma credo di poterlo sostenere\u00bb, ha detto facendo poi riferimento alle norme concrete adottate. \u00abDal taglio delle tasse sulle imprese agli incentivi per gli investimenti; dal piano Industria 4.0 alle\u00a0riforme, a partire dal \u201cJobs Act<\/a><\/strong>\u201d\u00bb.<\/p>\n

Lo spazio della discussione pubblica<\/strong>, ha sottolineato, \u00abnon \u00e8 riservato ai politici di professione. Lo dico con tutto il rispetto possibile; non ne sono esclusi n\u00e9 i cittadini n\u00e9 i ministri ‘tecnici’\u00bb. Ha poi aggiunto che \u00abio e il ministro Padoan ci stiamo ancora interrogando. Una volta avere una tecnica era considerato una cosa positiva, oggi abbiamo capito che pu\u00f2 essere un grande gap<\/strong>\u00bb.<\/p>\n

Alcuni media, soprattutto di stampa, hanno sottolineato questi passi, eminentemente politici. Alcuni si sono spinti fino a definire il discorso di Calenda a Confidustria come il suo “manifesto politico”.<\/p>\n

Economia strictu sensu<\/h2>\n

Calenda ha ribadito la posizione italiana sul commercio mondiale. L’Occidente oggi appare pi\u00f9 frammentato e riaffiorano nazionalismo e protezionismo. \u00abNo al protezionismo, ma assertivit\u00e0 nella difesa da comportamenti scorretti o predatori. Su questi pilastri si fonda la nostra azione per quanto riguarda il commercio. Ed anche la difesa e la promozione dell’interesse nazionale\u00bb<\/p>\n

Ha quindi confermato la sua impostazione di \u00abdifesa non dell’italianit\u00e0 delle imprese, ma delle imprese italiane\u00bb. Per Calenda, \u00abgli investimenti esteri, che in un Paese maturo sono soprattutto acquisizioni, sono fondamentali per far crescere l’Italia\u00bb.<\/p>\n

Ma \u00abaltra cosa \u00e8 subire operazioni opache o predatorie, che possono paralizzare la gestione di un’azienda o depauperare il patrimonio tecnologico del Paese. Per questa ragione ho proposto la cosiddetta ‘norma antiscorrerie’<\/strong>\u00bb. Un provvedimento che aumenta gli obblighi di trasparenza circa le finalit\u00e0 dell’investimento per chi acquista partecipazioni rilevanti in societ\u00e0 quotate. \u00abUna norma non retroattiva, n\u00e9 tantomeno disegnata per singoli casi aziendali\u00bb.<\/p>\n

Clausola di salvaguardia<\/h2>\n

\u00abHo scritto mesi fa alla Commissione Europea insieme ai miei omologhi di Francia e Germania. Abbiamo sollecitato una disciplina comune<\/strong> per i casi in cui aziende ad alto contenuto tecnologico vengano acquisite da investitori di Paesi extra Ue, talvolta partecipati da uno Stato, con il rischio di delocalizzazione di asset pregiati in termini di brevetti e innovazione\u00bb ha chiarito il ministro.<\/p>\n

Ha poi annunciato che \u00abIn attesa che la Commissione Ue prenda un’iniziativa, gi\u00e0 nei prossimi giorni invier\u00f2 a Bruxelles una proposta italiana. Costruire una clausola di salvaguardia<\/strong> per impedire che il Paese venga spogliato dalle proprie tecnologie\u00bb. E ha ribadito: \u00abLo voglio ripetere ancora una volta. Non si tratta di difendere l’italianit\u00e0 delle propriet\u00e0 o peggio mettere in discussione i principi di apertura che regolano la nostra economia; si tratta di tutelare l’Italia da comportamenti che stravolgono le finalit\u00e0 di questi principi\u00bb.<\/p>\n

Calenda e Poletti<\/h2>\n

Con il ministro del lavoro Giuliano Poletti \u00abstiamo lavorando ad un Piano Lavoro e Welfare 4.0 da presentare alla prossima Cabina di Regia. Il contributo dei\u00a0sindacati sar\u00e0 essenziale in questo ambito\u00bb. \u00abQuello che \u00e8 certo \u00e8 che il recepimento di strumenti di welfare aziendale e della formazione\u00a0continua in alcuni contratti di categoria va sicuramente nella direzione giusta e deve essere allargato\u00bb ha aggiunto il ministro.<\/p>\n

PIL e crescita. Punto nodale per Confindustria e l’Italia<\/h2>\n

La crescita dell’1% del PIL mostra che l’Italia non e’ ancora fuori dai problemi. Fuori \u00abda quell’area grigia che non basta a diffondere il benessere e a sostenere una pronunciata quanto necessaria riduzione del debito\u00bb. Ha poi aggiunto, dal palco dell’assembela di Confindustria: la trasparenza di questa affermazione \u00abnon sminuisce gli sforzi che sono stati fatti in questi anni\u00bb.<\/p>\n

Alitalia<\/h2>\n

\u00abGli interessi dei cittadini contribuenti rischiano di essere messi regolarmente all’ultimo posto. E’ il caso di Alitalia.<\/strong> \u00c8 un caso doloroso in cui il Governo ha cercato di trovare un equilibrio tra i vari interessi\u00bb ha spiegato riferendosi\u00a0alla compagnia aerea commissariata. \u00abMa il punto di partenza e’ sempre stato quello di spendere la minor quantit\u00e0 possibile di soldi dei contribuenti\u00bb.<\/p>\n

Il Ministero<\/h2>\n

Il ministro Calenda ha anche tracciato le linee delle prossime tappe che caratterizzeranno l’attivit\u00e0 del MISE<\/strong><\/a>.<\/p>\n

La crescita deve rimanere al centro dell’azione di governo. Le linee programmatiche identificate dal Ministro seguono due filoni principali. Il primo sono le politiche industriali attive<\/strong> (innovazione, internazionalizzazione e crescita dimensionale di impresa). Il secondo sono le politiche per la produttivit\u00e0 totale dei fattori<\/strong> (concorrenza, energia e telecomunicazioni).<\/p>\n

Accanto a questo, si svolger\u00e0 una importante attivit\u00e0 di “turn around” del Ministero; alla sua\u00a0riorganizzazione si accompagner\u00e0 “una profonda spending review<\/strong>“. Il risultato di questo lavoro produrr\u00e0 un vero e proprio piano strategico ed operativo del nuovo MISE.<\/p>\n

A tutto ci\u00f2 si accompagner\u00e0 il rinnovato impegno sull’attrazione di capitali di crescita ed investimenti esteri diretti.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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