Quando si parla della possibilit\u00e0 di offrire una consulenza indipendente o non indipendente, le opinioni di reti e Anasf in parte divergono. Ecco il parere dei vertici di Mediolanum<\/a><\/strong>, Fideuram<\/a><\/strong>, Azimut<\/a><\/strong>, Fineco<\/a><\/strong>, BNL-BNP Paribas Life Banker<\/a><\/strong> e Widiba<\/a><\/strong> presenti a Consulentia 2017. Tutti sono stati intervistati da Advisor Online<\/strong><\/a>.<\/p>\n Il convegno inaugurale del convegno organizzato da ANASF ha visto la partecipazione dei manager delle principali reti di consulenza finanziaria. L’associazione ha presentato le sue proposte. Al centro c’\u00e8 ovviamente il consulente finanziario.<\/p>\n Se la tavola rotonda di oggi, qui a Consulentia 2017, aveva un senso, aveva proprio l’obiettivo di sapere dalla viva voce degli AD, quale fosse il loro posizionamento strategico. E lo abbiamo saputo. C’\u00e8 di fatto un approdo alla prestazione del servizio su base non indipendente. Ed una esclusione, almeno per ora, della possibilit\u00e0 di effettuare la prestazione del servizio su base indipendente.<\/p>\n Fideuram sceglie la consulenza\u00a0non indipendente. Questa in realt\u00e0 \u00e8 un etichetta. Il modello di servizio di Fideuram, da sempre, \u00e8 ad architettura aperta, con gamma prodotto completa. Anche la strumentazione \u00e8 sofisticata. Le regole di compliance garantiscono che non vi sia conflitto di interesse tra azienda, sede, banker e cliente. Soprattutto un grande investimento nella qualit\u00e0 delle persone, nella formazione per garantire un ottimo servizio.<\/p>\n Pensiamo che l’approccio pi\u00f9 pragmatico sia ” mi metto l’etichetta di consulente non indipendente”, che resta comunque solo quello. Quello che conta \u00e8 la sostanza. Nella sostanza, mettere il consulente finanziario nella condizione di declinare la richiesta del cliente con tutte e due le opportunit\u00e0. noi lavoreremo cos\u00ec. Ci sar\u00e0 un’etichetta di “non indipendenza”, ma ci saranno servizi che in alcuni casi saranno non indipendenti, con altri che saranno totalmente indipendenti.<\/p>\n Come tutte le reti, forniremo il servizio non indipendente, anche se al nostro interno abbiamo una delle peculiari caratteristiche del servizio indipendente. Offriamo i nostri prodotti in architettura aperta, e sono pi\u00f9 di 6000. Sono presenti tutte le pi\u00f9 importanti case di gestione del mondo. Li offgriamo in una logica di vera autonomia e di assenza di conflitto di interesse. Questo perch\u00e9 paghiamo nello stesso modo i servizi di casa che quelli di terzi. Stiamo gi\u00e0 aprendo dei tavoli di lavoro in modo da offrire entrami i modelli di consulenza.<\/p>\n I costi sono un problema quando non portano performance e servizio. I costi sono gi\u00e0 oggi trasparenti. Probabilmente riusciremo a renderli ancora pi\u00f9 trasparenti. Si parla infatti di “full transparency”. La clientela non \u00e8 ignorante, sa benissimo cosa sta pagando oggi. Il problema \u00e8 che servizio dare di fronte a questi costi. Molti consulenti sono spaventati perch\u00e9 hanno l’incertezza di dove fare performance. Dare performance in un momento in cui il cliente sente parlare sempre pi\u00f9 spesso di costi li mette a disagio.<\/p>\n Se io sono un consulente che non ha mai nascosto i costi, ma anzi li ha messi in evidenza, non avr\u00f2 problemi con la clientela. Anzi, avr\u00f2 occasioni di acquisire clientela a cui sono stati nascosti i costi. Ricordiamoci che nella determinazione del risultato i costi hanno importanza, ma la cosa pi\u00f9 importante \u00e8 la tipologia di consulenza che io do. Cio\u00e8 il fatto di dare la corretta strategia ed asset allocation al cliente.<\/p>\n La grande differenza dell’avvento della Mifid II la faremo sulla qualit\u00e0 del servizio erogato. Ma la faremo anche sulla qualit\u00e0 del consulente, sulle sue competenze. Il consulente finanziario avr\u00e0 un compito molto importante. Trasferire al cliente la consapevolezza di quello che sta facendo. Qualit\u00e0 del prodotto, ampiezza della gamma, aiuto a districarsi in un mondo con milioni di opportunit\u00e0 di investimento. Ovviamente, anche milioni di rischi. Offriremo anche tutela del rischio e trasparenza del costo.<\/p>\n Su un punto ANASF e le societ\u00e0 di consulenza sembrano convergere. La MIFID II sta portando l’industria ad un livello di servizio pi\u00f9 elevato.<\/p>\n Da una parte c’\u00e8 un’asticella che viene sicuramente elevata. La prestazione del servizio di consulenza non pu\u00f2 che essere di qualit\u00e0. Proprio per questo, \u00e8 previsto che venga remunerata anche con forme di retrocessione che gi\u00e0 oggi conosciamo.<\/p>\n Il vero nodo \u00e8 un altro. Visto che le societ\u00e0 di consulenza e le reti si sono orientate verso la non indipendenza, il consulente dovr\u00e0 agire di conseguenza. Piuttosto, quindi, verr\u00e0 data la possibilit\u00e0 di poter fare entrambe, o di poter scegliere. Questa \u00e8 la questione da risolvere.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Quando si parla della possibilit\u00e0 di offrire una consulenza indipendente o non indipendente, le opinioni di reti e Anasf in parte divergono. 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Maurizio BUFI, presidente ANASF<\/h2>\n
Paolo Molesini, AD Fideuram<\/h2>\n
Alessandro Foti, AD Fineco<\/h2>\n
Ferdinando Rececchi, Responsabile Life Banker BNL-BNP Paribas<\/h2>\n
Indipendenza o meno, il vero nodo della MIFID II riguarder\u00e0 costi e qualit\u00e0 del servizio.<\/h2>\n
Sergio Albarelli, AD Azimut<\/h2>\n
Massimo Doris, AD Banca Mediolanum<\/h2>\n
Massimo Giacomelli, Responsabile rete consulenti Widiba<\/h2>\n
Francesco d’Arco, Direttore di Advisor<\/h2>\n
Maurizio BUFI, presidente ANASF<\/h2>\n