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{"id":22638,"date":"2019-04-18T00:00:00","date_gmt":"2019-04-17T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.dadamoney.com\/europa-cresce-piano-juncker\/"},"modified":"2019-12-18T12:11:25","modified_gmt":"2019-12-18T11:11:25","slug":"europa-cresce-piano-juncker","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.dadamoney.com\/?p=22638","title":{"rendered":"Europa. Cresce con il “piano Juncker” | Euronews"},"content":{"rendered":"

Il piano di investimenti per l’ Europa punta ad accrescere il pil dell’Ue dell’1,3 per cento, e a creare 1,4 milioni di posti di lavoro entro il 2020.<\/p>\n

Accesso alla banda larga ad alta velocit\u00e0, costruzione e ristrutturazione di oltre 500 mila alloggi sociali e a basso costo; energia rinnovabile per 7,4 milioni di famiglie; infrastrutture e servizi sanitari migliorati.\u00a0Il piano di investimenti per l’Europa<\/a>, detto anche “piano Juncker”, fu\u00a0lanciato nel 2014<\/a>\u00a0e presentato come una “tabella di marcia per rimettere l’Europa al lavoro”. Un piano ambizioso introdotto nel momento in cui in Europa si registravano bassi livelli di investimento e crescita lenta all’indomani della crisi. Da allora che cosa \u00e8 cambiato?<\/strong><\/p>\n

Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis)<\/h3>\n

Il\u00a0Fondo europeo per gli investimenti strategici<\/a>\u00a0ha mobilitato\u00a0335 miliardi di euro<\/a><\/strong>\u00a0in investimenti aggiuntivi in tutta l’Unione europea dal 2015. Il piano Juncker ha permesso di creare\u00a0pi\u00f9 di 750 mila posti di lavoro<\/strong>. Una cifra destinata a salire a\u00a01,4 milioni entro il 2020<\/strong>. Il piano ha anche fatto crescere il\u00a0pil dell’Unione<\/strong>\u00a0dello\u00a00,6 per cento<\/strong>. Percentuale che dovrebbe\u00a0raggiungere l’1,3 entro il 2020<\/strong>.\u00a0700 mila piccole e medie imprese<\/strong>\u00a0hanno approfittato dell’accesso ai finanziamenti<\/strong>\u00a0facilitato dal piano Juncker. Per poterlo fare tutti i progetti devono contribuire alla\u00a0realizzazione di obiettivi europei<\/strong>, come la crescita sostenibile. In Irlanda, ad esempio, sbloccare nuovi investimenti nella forestazione \u00e8 fondamentale sia per l’economia delle zone rurali sia per l’ambiente.<\/p>\n

\"europa\"
europa<\/figcaption><\/figure>\n

Piantare alberi per combattere il cambiamento climatico: un business redditizio<\/h3>\n

L’Irlanda \u00e8 il paese con la pi\u00f9 bassa percentuale di aree forestali dell’Unione europea.\u00a0<\/strong>Una percentuale che, nel corso degli anni, \u00e8 cresciuta dal 3 al 12 per cento. Nel 2017, per la prima volta in vent’anni, la\u00a0Banca europea per gli investimenti<\/strong>\u00a0ha lanciato un\u00a0sostegno finanziario per investimenti relativi alla forestazione in Irlanda<\/a><\/strong>, con prestiti per quasi 118 milioni di euro. Sean Eustace, uno degli agricoltori che negli ultimi anni hanno riconvertito le loro terre in foreste, racconta: “Nel 1989, quand’ero molto pi\u00f9 giovane, mi sono reso conto che avevamo molte aree non coltivate nella fattoria. Allora ho piantato alberi in quelle aree, ed \u00e8 cos\u00ec che \u00e8 cominciata. Io consiglio vivamente agli agricoltori di darsi alla forestazione.\u00a0Ci sono tutti i vantaggi relativi all’ambiente e alla cattura dei gas serra, ma \u00e8 anche un business molto redditizio<\/strong>, e l’Irlanda \u00e8 un paese particolarmente fortunato, perch\u00e9\u00a0abbiamo terreni estremamente adatti<\/strong>\u00a0alla forestazione e anche alla rapida crescita degli alberi<\/em>“. La forestazione \u00e8 un settore importante per l’economia irlandese: contribuisce con 2,3 miliardi di euro al pil annuale del paese e d\u00e0 lavoro a 12 mila persone.<\/p>\n

Il dopo-Juncker: InvestEU<\/h3>\n

L’attuale programma d’investimenti terminer\u00e0 nel 2020. E dopo? Che cosa succeder\u00e0 al piano Juncker quando Jean-Claude Juncker non sar\u00e0 pi\u00f9 alla guida della Commissione?\u00a0Fra il 2021 e il 2027<\/strong>\u00a0entrer\u00e0 in vigore un nuovo programma basato sul Feis.\u00a0InvestEU<\/a><\/strong>\u00a0punta a mobilitare\u00a0oltre 650 miliardi di euro<\/strong>\u00a0di investimenti aggiuntivi. Il nuovo programma riunir\u00e0 sotto un ombrello unico la pletora di strumenti finanziari dell’Unione europea attualmente disponibili per sostenere gli investimenti, rendendo la\u00a0procedura per finanziare progetti in Europa pi\u00f9 semplice, pi\u00f9 efficiente e pi\u00f9 flessibile<\/strong>. Per saperne di pi\u00f9 sugli effetti del piano Juncker e sulla fase successiva del programma, abbiamo incontrato a Bruxelles il\u00a0vice presidente della Commissione europea Jyrki Katainen<\/strong>.<\/p>\n

Signor Katainen, il piano di investimenti \u00e8 stato lanciato nel 2014, subito dopo la crisi. Come pensa che abbia aiutato l’economia a riprendersi?<\/h3>\n

I maggiori beneficiari, se consideriamo gli investimenti Feis rispetto al pil del paese, sono stati Grecia, Estonia, Bulgaria, Portogallo, Spagna, Lituania e Italia. Quindi fondamentalmente paesi dell’Europa del sud, che sono stati colpiti duramente dalla crisi, e paesi dell’Europa centrale e orientale, dove i finanziamenti erano scarsi<\/em>“.<\/p>\n

In quali settori il piano d’investimenti ha funzionato meglio?<\/h3>\n

Efficienza energetica, sanit\u00e0, digitale – per lo pi\u00f9 investimenti nella banda larga – ed energie rinnovabili. Queste sono le aree in cui il Feis ha contribuito maggiormente<\/em>“.<\/p>\n

Ha una storia o un esempio preferito?<\/h3>\n

Ci sono molti esempi preferiti, ma quello di cui vorrei parlare, perch\u00e9 \u00e8 vicino alla gente comune, \u00e8 il caso del\u00a0panificio estone Muhu Leib<\/a>\u00a0– leib significa pane – che ha ottenuto finanziamenti tramite il Feis e investito in altre nove panetterie in tutta l’Estonia. Ho voluto parlare di questo perch\u00e9 chiunque pu\u00f2 vedere quello che stanno facendo, e loro stessi dicono che senza il Feis non sarebbe stato possibile<\/em>“.<\/p>\n

\n

Le abbiamo chiesto di portare un oggetto…<\/h3>\n

“S\u00ec, ho due pezzi di pane di segale. L’ho assaggiato quando era ancora fresco ed \u00e8 ottimo pane, e spero che questo panificio riesca a espandere la sua attivit\u00e0 anche all’estero”.<\/p>\n

Nella prossima fase il piano di investimenti si chiamer\u00e0 InvestEU. In che modo contribuir\u00e0 ad accelerare la crescita? Abbiamo visto che le previsioni di crescita sono state riviste al ribasso recentemente.<\/h3>\n

“\u00c8 pi\u00f9 o meno lo stesso del Feis, con la differenza che anche le banche di promozione nazionali potranno applicare direttamente le garanzie previste dal bilancio dell’Unione europea. Naturalmente la Banca europea per gli investimenti resta un partner operativo strategico per noi, ma anche le banche di promozione nazionali potranno beneficiare direttamente di InvestEU. InvestEU \u00e8 pi\u00f9 orientato dalla politica. Questo non significa che i progetti siano selezionati politicamente, ma che vogliamo concentrare maggiormente i fondi di investimento sul raggiungimento di determinati obiettivi politici, come combattere il cambiamento climatico, o promuovere l’economia circolare, e anche che raddoppieremo gli strumenti per investire nel sociale e aumenteremo significativamente i finanziamenti per le pmi e l’innovazione”.<\/p>\n<\/div>\n